Il tennista italiano numero uno al mondo, Jannik Sinner, ha accettato una sospensione di tre mesi per un positivo a Clostebol, evitando una squalifica più pesante. L'agenzia antidoping WADA riconosce che Sinner non si è dopato volontariamente e che la quantità assunta non avrebbe migliorato le sue prestazioni, attribuendo la responsabilità agli errori del suo team.
Jannik Sinner , il tennista italiano numero uno al mondo, ha accettato le condizioni dell'agenzia antidoping WADA per evitare una squalifica di uno o due anni. Il numero uno italiano, per evitare una pesante penalità, ha optato per una sospensione di soli tre mesi. Non potrà quindi partecipare a gare di tennis dal 9 febbraio al. Probabilmente Sinner tornerà ad affascinare il pubblico agli Internazionali di Roma. La decisione presa dalla WADA , però, presenta una certa incongruenza.
L'agenzia antidoping riconosce infatti che Sinner non si sia dopato volontariamente. Ma c'è di più: la quantità di Clostebol assunto non avrebbe migliorato le sue prestazioni. Nel comunicato diffuso dalla WADA si legge: 'È chiaro che Jannik Sinner non si è dopato intenzionalmente. Purtroppo, gli errori commessi da alcuni membri del suo team hanno portato a questa situazione'. L'agenzia antidoping sostiene inoltre che il processo avrebbe potuto durare ancora a lungo, con una decisione forse solo alla fine dell'anno. Sinner ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma: 'Ho sempre accettato di essere responsabile del mio team e riconosco che le rigide regole della WADA sono una protezione importante. Su questa base, ho accettato l'offerta della WADA di risolvere il procedimento con una sanzione di tre mesi'.
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