La Juventus vince di nuovo, ma il gioco non è stato convincente. Gatti dimostra grande resistenza, mentre Kelly deve ancora trovare la sua posizione.
La Juventus ha conquistato la sua terza vittoria consecutiva, ma non è stata una performance brillante. Il centrocampo ha dimostrato una buona resistenza, con Gatti come simbolo di questa determinazione, mentre Kelly deve ancora giustificare il suo arrivo a Torino. Perisic e Mbangula hanno segnato i gol decisivi. L'arbitro della partita è stato Daniel Siebert. Il ritorno è previsto ad Eindhoven mercoledì 19 febbraio.
Per la prima volta in questa stagione, la Juventus ha vinto tre partite consecutive. Prima del PSV, la squadra di Thiago Motta aveva già vinto due partite in campionato. La chiave di queste vittorie, in tutte e tre le occasioni, è stato il risultato positivo. Ma come contro toscani e lariani, anche ieri sera i bianconeri non hanno convinto pienamente sul piano del gioco: lo spirito è stato lodevole, ma il gioco ancora una volta ha mancato di continuità di trame, idee, soluzioni. Per troppo tempo, specialmente nel secondo tempo, la Juve si è incartata su se stessa, raccogliendo momenti rivedibili dal punto di vista tecnico e poche occasioni da gol vere. Se Mbangula non avesse segnato e la partita fosse finita 1-1, probabilmente, ci sarebbe stato poco da ridire. Un monito in vista della partita di ritorno, che deciderà l'accesso agli ottavi di finale di Champions League. A proposito della partita di ritorno, in programma ad Eindhoven mercoledì 19 febbraio, sarà una partita difficile. Il PSV crede come e quanto la Juventus nella qualificazione, e ne ha ben donde: la squadra di Bosz non è spettacolare ed è già stata battuta per 2-1 dai bianconeri in stagione, ma per larghi tratti è stata capace di imbrigliarli concedendo complessivamente poco. E poi avrà il proprio pubblico a favore. Chi sperava di chiudere la pratica già ieri sera in stile, insomma, si è dovuto ricredere. Poi, chiaro, il coltello dalla parte del manico - leggi: due risultati su tre - ce l'ha la Juve, oltre a una qualità superiore. Si può fare. Si deve fare. 9 palloni recuperati, costanza negli interventi, e soprattutto la partecipazione decisiva in entrambi i gol della Juventus: nella sua partita si è visto di tutto e di più. Gatti, il guerriero per eccellenza della rosa bianconera, il ragazzo partito dal basso che ha fatto della gavetta la propria forza, è il simbolo della resistenza juventina. Resistenza agli alti e bassi, resistenza agli infortuni, resistenza ai cambiamenti forzati di una difesa rivoltata come un calzino rispetto all'inizio della stagione. Lui è l'unico rimasto e deve fare di necessità virtù: gli alti e bassi sono anche i suoi, nell'ultimo periodo qualcosa ha concesso, ma in 90 splendidi minuti si è riguadagnato applausi e consensi.Due partite, due impressioni non memorabili lasciate da terzino sinistro. Già a Como Lloyd Kelly aveva sofferto, e col PSV ha confermato tutte le difficoltà. Grave l'errore in occasione dell'1-1 di Perisic, in cui ha girato le spalle all'ex interista regalandogli campo libero per calciare in porta. Se Kolo Muani ha avuto un impatto strepitoso alla Juventus, l'ex difensore del Newcastle non sta entusiasmando. Meglio da centrale? Probabile. Ma intanto serve più largo, alla luce delle fatiche di Savona e dell'infortunio che tiene in dubbio Cambiaso anche per l'Inter. Un bel problema, specialmente alla luce del Derby d'Italia di domenica.Da quando si è fatto male nel riscaldamento di Juventus-Milan di Supercoppa, perdendo la possibilità di sfidare l'esordiente papà, Chico Conceição ha giocato col contagocce. Lasciando il segno col poker all'Empoli, sì, ma al contempo scivolando in maniera repentina nelle gerarchie di Thiago Motta. Quasi impensabile per uno che nei primi mesi stagionali aveva tirato la carretta, rivelandosi il migliore acquisto estivo di Giuntoli anche alla luce delle difficoltà dei vari Koopmeiners e Douglas Luiz. Conceição è entrato bene col PSV, ha portato nuova linfa sulla destra e soprattutto, con uno di quei guizzi che la Serie A ha ormai imparato a conoscere, ha propiziato il gol del 2-1 di Mbangula. Tornando decisivo e lanciando un messaggio a Motta
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