La prima edizione della Kings League in Italia ha preso il via con grande successo. I Punchers, guidati dai presidenti Gabriele e Pier Francesco, hanno vinto al loro esordio e raccontano la loro esperienza nel mondo dei social e del calcio.
La prima edizione della Kings League , in Italia , è ufficialmente partita lunedì scorso e le sei gare disputate hanno già mostrato l'entusiasmo che questa competizione, nata in Spagna nel 2022 da un'idea di Gerard Piqué, sarà in grado di regalare. I Punchers , per esempio, hanno vinto al loro debutto. I presidenti del team, Gabriele e Pier Francesco, hanno commentato la partita, raccontando anche come si sono affermati come personaggi riconosciuti e apprezzati nel mondo dei social network.
«Inizia tutto 10 anni fa, quando eravamo in prima o seconda liceo. Eravamo ragazzi e avevamo tanto tempo, quindi abbiamo iniziato a fare alcuni video, fino ad arrivare al 2017 quando grazie ai video sui canestri impossibili da fare siamo diventati virali e da lì è iniziato davvero tutto», ha spiegato Gabriele. «Siamo stati invitati da Piqué, conoscevamo già il format perché lo avevamo già visto e pensiamo che questo tipo di calcio, con tanti colpi di scena, sia molto adatto anche al mondo dei social. Per questo ci appartiene ancora di più, visto anche che il nostro mondo da creator ha sempre trattato il calcio», ha aggiunto Pier Francesco. «Abbiamo esordito bene anche se nella Kings League non puoi mai essere sicuro del risultato. Eravamo sopra di due gol e dopo 5 minuti eravamo in parità, ma è proprio questo il bello di questa competizione, le cose possono cambiare da un momento all'altro». Nel momento più delicato, con il risultato in bilico, è stato Pier Francesco a tirare il rigore decisivo. «Il momento era fondamentale, perché il risultato era in bilico e avevo un po' di ansia prima di calciarlo. Consideriamo anche il fatto che date le tante emozioni, ero stanco come se fossi stato io in campo a giocare, ma alla fine ho deciso di tirare il rigore con il pallonetto anche per dare fiducia al resto della squadra, ed è andata bene», ha detto Pier Francesco. «Sì, anche perché avevo deciso già dal giorno prima di tirare il calcio di rigore facendo il cucchiaio. Abbiamo pareggiato proprio con il mio gol e finire sul tabellino della partita è stato bellissimo. Sono felice di aver dato fiducia alla squadra», ha aggiunto. I due hanno poi parlato del resto della squadra, di cui sono molto soddisfatti. «Cito Antonio Mihaylov, che ha esperienza e ha più di 30 anni. Poi Alessandro Colombo, a cui tengo molto visto che l'ho portato io (Gnabri ndr) come Wild Card. È stato MVP della prima giornata e spero faccia sempre meglio. Infine puntiamo molto su Nicolas Kalaja: è molto forte, dimostrerà il suo valore e farà parlare molto di sé». Tornando al loro mondo social, i due hanno parlato del successo del Pallone d'Oro dei bambini. «Abbiamo fatto da sempre il Pallone d'Oro e l'idea di farlo anche per i bambini ci è venuta un giorno che eravamo a Napoli e abbiamo visto Liam, identico a Ronaldinho. Da quel momento ne abbiamo trovati anche altri che somigliano ai grandissimi del presente e del passato e abbiamo creato questo format di uno contro uno in un campo piccolo che ha avuto molto successo». Gabriele e Pier Francesco sono bolognesi e tifano entrambi per l'Inter. «Sì. Il giorno della qualificazione in Champions League, nella passata stagione, ci sono stati dei festeggiamenti simili a quelli per la vittoria dell'Italia all'Europeo. Abbiamo visto tutte le partite di Champions in casa allo stadio e lo scorso anno siamo andati anche a Napoli a vedere il Bologna, da tifosi interisti abbiamo seguito la squadra che era allenata da Thiago Motta. Questo dice ancora meglio come in città si respiri un qualcosa di unico», hanno concluso.
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