Abbracciamo l’Ucraina, finiranno le sue notti insonni Oggi è ancora più importante aiutare gli ucraini a cacciare l’invasore e ad aderire subito all’Unione europea | christianrocca
L’ingresso nella Nato dell’Ucraina, della splendida e coraggiosa Ucraina che combatte per la sua sopravvivenza e anche per la nostra libertà, è un obiettivo giusto, necessario e urgente, oltre che in linea con l’originaria missione statutaria di un’alleanza militare difensiva e collettiva nata nel 1949, dopo la seconda guerra mondiale, come deterrente occidentale rispetto alle minacce imperialiste di Mosca.
La cautela della Nato è comprensibile, perché far entrare un paese sotto attacco dentro un’alleanza militare collettiva equivale a impegnarsi a entrare direttamente in una guerra, sia pure difensiva. Finché i paesi Nato garantiranno all’Ucraina i sistemi missilistici per difendere il territorio sotto attacco russo, ma anche gli aerei e la dotazione militare necessaria a riconquistare i territori del Donbas edai russi nel 2014, il compromesso uscito dal vertice di Vilnius può anche essere accettabile, ma solo a patto che si metta Kyjiv nella condizione di ottenere il prima possibile il «ritiro dei russi dall’Ucraina», un’espressione che vale anche come unica definizione...
Non ce ne siamo accorti nel 2013 ai tempi di Euromaidan, quando gli ucraini scesero in piazza, e per questo furono uccisi, perché gli sgherri di Putin avevano deciso di stracciare l’accordo di avvicinamento all’Europa di Kyjiv; ci siamo girati dall’altra parte quando l’imperialismo russo nel 2014 ha invaso il Donbas e la Crimea; ci siamo resi conto di che cosa stava succedendo a un passo dai nostri confini soltanto quando i criminali russi hanno invaso e devastato l’Ucraina, uccidendo,...
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