L’armadio accessibile di Zadig & Voltaire

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Un conto sono le grandi griffe con prezzi alti, un conto la piccola follia che si fa con un brand di fascia media. È il caso di Zadig & Voltaire, marchio parigino fatto di pezzi portabili e divertenti con boutique in tutto il mondo. A Torino un corner alla Rinascente e punti vendita a Milano come a Roma. Dalla sua fondazione nel 1997 Zadig & Voltaire ha sempre studiato il dualismo maschile-femminile. In azienda la parità tra uomo e donna è un valore assoluto. Sul lavoro e nell’ufficio stile. Anche in questa collezione primavera-estate ci sono proposte per tutti. Lei in jeans leggermente a zampa e casacca ketchup, lui in completo nero slim. Inoltre una profusione di blazer, giacche da smoking, trench e spolverini. Pezzi facili per di più sostenibili. Zadig & Voltaire è stato fondato da Thierry Gillier con la direzione creativa della moglie svedese Cecilia Bönström. Il marchio non ha mai avuto uno stile specifico. Il suo successo sta nel saper mescolare generi e epoche. In passato abbiamo visto eskimo militari ricamati, gonne di pizzo nero ma anche bluse stampate e maglioni ampi da portare un po’ con tutto. Gillier è nipote d’arte e figlio di imprenditori tessili. Il nonno è stato uno dei fondatori della Lacoste. Il primo amore è sempre stata l’arte tanto da aver studiato a New York alla Parsons School of Design. Oggi è uno dei più importanti collezionisti francesi, corteggiato da galleristi e case d’asta. Possiede opere di Pablo Picasso, Damien Hirst e Jean Michel Basquiat. Il suo rapporto con il fashion system, tuttavia, è sincero e rispettoso. Spiega infatti: «La moda è più veloce e anela sempre a qualcosa di nuovo. Tuttavia quello che ho imparato sui vestiti l’ho acquisito grazie all’arte». Per la prossima primavera-estate, non occorrono giri di parole. Con grande sincerità la moglie Cecilia Bönström confessa di aver «svuotato» il suo armadio. «Sono i vestiti che ognuna di noi porta nel quotidiano. Ci rivolgiamo a tutte le donne». In particolare viene fuori di nuo

Un conto sono le grandi griffe con prezzi alti, un conto la piccola follia che si fa con un brand di fascia media. È il caso di Zadig & Voltaire, marchio parigino fatto di pezzi portabili e divertenti con boutique in tutto il mondo. A Torino un corner alla Rinascente e punti vendita a Milano come a Roma. Dalla sua fondazione nel 1997 Zadig & Voltaire ha sempre studiato il dualismo maschile-femminile. In azienda la parità tra uomo e donna è un valore assoluto.

Zadig & Voltaire è stato fondato da Thierry Gillier con la direzione creativa della moglie svedese Cecilia Bönström. Il marchio non ha mai avuto uno stile specifico. Il suo successo sta nel saper mescolare generi e epoche. In passato abbiamo visto eskimo militari ricamati, gonne di pizzo nero ma anche bluse stampate e maglioni ampi da portare un po’ con tutto.

Gillier è nipote d’arte e figlio di imprenditori tessili. Il nonno è stato uno dei fondatori della Lacoste. Il primo amore è sempre stata l’arte tanto da aver studiato a New York alla Parsons School of Design. Oggi è uno dei più importanti collezionisti francesi, corteggiato da galleristi e case d’asta. Possiede opere di Pablo Picasso, Damien Hirst e Jean Michel Basquiat. Il suo rapporto con il fashion system, tuttavia, è sincero e rispettoso.

Per la prossima primavera-estate, non occorrono giri di parole. Con grande sincerità la moglie Cecilia Bönström confessa di aver «svuotato» il suo armadio. «Sono i vestiti che ognuna di noi porta nel quotidiano. Ci rivolgiamo a tutte le donne». In particolare viene fuori di nuovo, proprio come a Milano la settimana scorsa, la ragazza androgina. Ha un grande vantaggio. Non offende, non imbarazza, non traveste e sta bene quasi a tutte.

che cerco di capire il mondo attraverso opinioni autorevoli e informazioni complete e il più possibile obiettive. La carta stampata è un patrimonio democratico che va difeso e preservato.Ho comprato per tutta la vita ogni giorno il giornale. Da due anni sono passato al digitale. Abito in un paesino nell'entroterra ligure: cosa di meglio, al mattino presto, di.... un caffè e La Stampa? La Stampa tutta, non solo i titoli....

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