Quella della famiglia di Oxsana, Oleksandr e i loro cinque ragazzi, fuggiti dall’Ucraina su un bus «che non sapevamo dove andasse», ma anche quella di Angela, che dall’Italia senza conoscerli ha deciso di ospitarli
Questo articolo è pubblicato sul numero 34/35 di Vanity Fair in edicola fino al 30 agosto 2022
Quando è scoppiata la guerra, all’alba del 24 febbraio 2022, Bohdan Butkevych non aveva nei suoi piani di alzarsi presto: la notte prima, il 23, come ogni anno in tutta l’Ucraina c’era stata la Festa Nazionale dei Ragazzi, una specie di Capodanno dei giovani in cui teenager e studenti come lui, matricola 19enne al campus di informatica, fanno nottata con il benestare della nazione. Era andato al cinema e poi aveva tirato tardi come vuole la tradizione.
«Non si tratta solo di offrire un tetto sulla testa o un pacco alimentare ma una prospettiva, un desiderio di futuro»che ora, sei mesi quasi esatti dopo, schierati qui davanti nel giardino della casa tra Monza e Merate che li ospita dalla fine di marzo, assaggiano appena il dolce baklava che ha fatto la madre e si guardano tra loro di continuo come per sostenersi, rassicurati solo dalla presenza della nostra giovane interprete, Anastasia, che è venuta in Italia con la mamma...
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