L'Italia è uno dei pochi paesi in Europa senza un programma scolastico sull'educazione sessuale. L'articolo discute l'importanza di introdurre l'educazione sessuale nelle scuole e come possa aiutare gli studenti a sviluppare relazioni più consapevoli.
Era il 13 marzo 1975. Sono passati quasi cinquant’anni e siamo ancora a quel giorno in cui il deputato del Partito comunista italiano presenta la proposta di legge numero 3584: “Iniziative per l’informazione sui problemi della sessualità nella scuola statale”. L’Italia è imbalsamata a quel 13 marzo, compreso l’utilizzo di una definizione fuorviante come “problemi della sessualità”.
L’unico vero problema è che dopo mezzo secolo siamo tra i pochi in Europa a non avere alcun programma scolastico in materia; insieme a Cipro, Bulgaria, Polonia, Romania e Lituania. A ricordarlo – durante un’edizione del convegno nazionale dell’Associazione italiana per l’educazione demografica (Aied) – anche il presidente sottolineando come un’educazione sessuale a scuola possa agevolare uno sviluppo più consapevole delle emozioni di ogni relazione, soprattutto se si tratta della prim
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