Per la Corte di cassazione la cacciata del lavoratore per giusta causa dall’azienda non è legittima perché non è passato a vie di fatto e non è venuto meno il rapporto fiduciario con il datore di lavoro
No al licenziamento per giusta causa del lavoratore che insulta pesantemente la collega dopo averle fatto i complimenti per essersi fidanzata.
Nella causa, spiega la Cassazione, non c’è dunque un problema di violazione del parametro normativo di violazione del codice civile e delle regole di comune e civile convivenza nella realtà sociale che condanna qualsiasi forma di violenza, anche verbale, nei confronti delle donne.
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