L'offerta pubblica lanciata dal Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca rappresenta un momento cruciale per il panorama bancario italiano. L'operazione, se andata a buon fine, potrebbe dare vita a un nuovo polo bancario di grande rilevanza, capace di competere con Unicredit e Intesa Sanpaolo. Il successone dipenderà dalla reazione del mercato e dalle mosse degli azionisti chiave, tra cui i gruppi Caltagirone e Delfin.
L'offerta pubblica lanciata dal Monte dei Paschi di Siena rappresenta uno dei passaggi di svolta nel sistema finanziario italiano. L'esito dipenderà naturalmente dalla reazione del mercato e dalla reazione della società fondata nel 1946 da Raffaele Mattioli e guidata per gran parte della sua storia da Enrico Cuccia, che da sempre nella storia economica del Paese ha rappresentato uno dei crocevia fondamentali anche del sistema industriale.
Mps lancia un'offerta pubblica di scambio del valore di 13,3 miliardi su Piazzetta Cuccia, un'operazione che in altri tempi sarebbe stata considerata difficile da immaginare. Ma i tempi sono molto cambiati. E il riassetto del sistema bancario passerà attraverso l'esito delle offerte pubbliche, da quella dell'Unicredito su Banco Bpm a quella di Banco Bpm su Anima, a quella di Ifis su Illimity. Quella su Mediobanca incrocia molte partite, a cominciare dalle Assicurazioni Generali, di cui il gruppo guidato da Alberto Nagel è il primo azionista. I protagonisti sono il gruppo Caltagirone e il gruppo Delfin della famiglia Del Vecchio, azionisti sia di Mps che di Mediobanca. E di Generali. A seguito della discesa del governo nel capitale, i principali azionisti di Mps sono il governo con l'11%, Delfin con il 9,8%, il gruppo Caltagirone con il 5%. I maggiori soci di Mediobanca sono invece Delfin (19,8%) e il gruppo Caltagirone (7,8%). Ma le intersezioni non sono finite qui: Mediobanca è infatti anche il maggior azionista di Generali (13,1%) che, di nuovo, vede nel suo capitale il gruppo Del Vecchio (9,9%) e il gruppo Caltagirone (6,92%). Attorno a queste partecipazioni incrociate si giocherà la partita per creare un terzo polo bancario italiano accanto a Unicredit e Intesa Sanpaolo. L'unione di Mps e Mediobanca potrebbe infatti combinare la presenza commerciale sul territorio del Monte dei Paschi e le competenze di Piazzetta Cuccia nell'investment banking e nella gestione del risparmio. Il nuovo gruppo conterebbe su oltre sei milioni di clienti, e ai corsi di Borsa attuali delle due banche, la sua capitalizzazione supererebbe i 20 miliardi di euro
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