Entra in vigore l'embargo sul carbone approvato ad aprile: Bruxelles dovrà sostituire circa la metà delle importazioni. Ma senza il gas sarà difficile ridurne l'uso. C'è il rischio che crescano ancora i costi dell'energia. Di Alberto Chiumento
, ha degli effetti sugli stessi paesi europei: li costringe a fare nuovi contratti con altri fornitori
, passando da 223 dollari agli attuali 368, dopo aver superato anche quota 425 dollari. Il rischio è che possano risentirne anche i costi delle bollette, dal momento che l'uso del carbone è aumentato in tutta l'Ue da quando si è reso necessario ridurre il consumo di gas. L'embargo al carbone è soltanto il primo blocco delle importazione dei beni energetici di Vladimir Putin: la seconda fase inizierà nel 2023 quando l'Ue rinuncerà anche al petrolio.
, che essendo il principale importatore in Europa con 12,8 milioni di tonnellate nel 2020, ha chiesto del tempo per poter riorganizzare la propria catena di rifornimenti.Anche l'Italia è abbastanza dipendente dalla Russia, dato che nel 2020 ha importato il 56 per cento del carbone totale