Elvira Orlandini, 22enne, sparì per qualche ora, mezzo paese si mosse per cercarla: poi il padre la trovò, senza vita, affogata nel sangue
vanno dritti su un sospettato: Ugo Ancillotti, il fidanzato di Elvira
. Ugo si presenta al Botro della Lupa, il canale nel quale l’assassino ha trascinato il cadavere nel tentativo di occultarlo e sui suoi pantaloni ci sono evidenti tracce di sangue. La voce, conosciuta in paese, secondo la quale i due avessero avuto dei contrasti in passato al punto di lasciarsi un paio di volte, fornisce il movente unito alla gelosia causata dall’avvenenza della ragazza.
Ancillotti calza il 43. Il procuratore chiede 18 anni di reclusione, il 21 luglio i giudici fiorentini escono dalla camera di consiglio con un verdetto di assoluzione : Ugo è libero per insufficienza di prove. Torna a Toiano e fino alla sua morte, il 30 marzo 2013, ha continuato a professare la sua innocenza.Attorno al delitto della Bella Elvira è nata una mitologia investigativa, è stato uno dei primi casi nazional-popolari di cronaca nera che ha appassionato il Paese. Durante la fase delle indagini e del processo arrivano decine di lettere anonime, ognuna con indizi e tesi che non trovano riscontro.
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