Adel Taarabt ha parlato ad AD Sports del suo periodo al Milan: 'Ero il più forte, non ho mai capito perché non sono stato riscattato. Mi sono perso'.
Adel Taarabt ha parlato ad AD Sports del suo periodo al Milan: "Ero il più forte, non ho mai capito perché non sono stato riscattato. Mi sono perso".è stata una delle migliori della sua carriera, nonostante sia durata praticamente 6 mesi. 14 presenze e 4 goal tra gennaio e giugno 2014. Poi l'addio, per molti inaspettato. E in primis per lui.Il Milan di Taarabt si stava preparando ad affrontare una lunga fase di transizione.
Era un Milan comunque dai grandi nomi, ma in quei 6 mesi Taarabt ha avuto il merito di riaccendere una luce che dalle parti di Milanello era rimasta spenta da un bel po'.nonostante ci fossero calciatori come Kakà, Robinho, El Shaarawy e Balotelli. C'era Seedorf come allenatore, poi la società ha deciso di esonerarlo ed affidarsi ad Inzaghi che aveva idee differenti"Il mancato riscatto da parte del Milan ha aperto in Taarabt una voragine.
In quei 6 mesi aveva lasciato il segno. E ancora oggi, se chiedi a un tifoso del Milan di Taarabt, la risposta non può che essere positiva.Non capivo perché non fossi riuscito a rimanerePenso sia stato un test di Dio per vedere se fossi riuscito a rialzarmi nuovamente., ma pensare al Milan mi ha aiutato, perché ho lavorato una vita per arrivare in un club come quello.
In 7 anni, tra alti e bassi, si è reinventato come giocatore, facendo persino il mediano. 129 presenze, 2 titoli e i quarti di Champions League prima del trasferimento negli Emirati Arabi all'Al-Nasr.la squadra alla quale sono più legato è il Benfica . Sette anni, un club incredibile, il miglior settore giovanile. Al Milan è differente: se va tutto bene i tifosi vanno allo stadio, al Benfica che tu perda o tu vinca i tifosi ci sono sempre"
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