L'articolo analizza la crescente competizione nell'ambito dell'Intelligenza Artificiale, con particolare focus sulla sfida tra Elon Musk e Sam Altman, CEO di OpenAI, e sullo scontro tra Musk e Xavier Niel, investitore francese. Il contesto europeo, con l'Unione Europea che investe 200 miliardi di euro nello sviluppo dell'IA, è messo in contrapposizione con l'approccio degli USA e della Gran Bretagna, che non hanno aderito alle linee guida del vertice IA di Parigi.
Benvenuti sul ring dell’Intelligenza Artificiale: la corsa al potere e alla supremazia tecnologica si sta trasformando in uno scontro senza esclusione di colpi tra i signori delle Big Tech, nel giorno stesso in cui l'Unione Europea annuncia al vertice IA di Parigi un piano per mobilitare 200 miliardi di euro per lo sviluppo della tecnologia e con Usa e Gran Bretagna che non firmano il documento con le linee guida che chiude il summit parigino.
Ecco, meno di 10 miliardi, una stilettata per Musk che pagò l'allora Twitter ben 44 miliardi di dollari dopo una trattativa lunga sei mesi e un tentativo di ritirarsi dalla corsa. Immaginavano una società senza scopo di lucro che potesse competere con i titani del web. Musk, che era tra i finanziatori iniziali, credeva che con una struttura trasparente si sarebbe potuto scongiurare ogni intento di utilizzo malvagio.
Round 2: Musk contro Xavier Niel, il match franco-americano Da questa parte dell’oceano, al vertice IA di Parigi fortemente voluto da Macron, è andato in scena un altro spettacolo poco edificante: lo scontro tra Elon Musk e Xavier Niel, ex hacker e miliardario francese fondatore di Iliad, nonché uno degli investitori più influenti nel settore tecnologico europeo.
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