Una risorsa che viaggia al di fuori dei normali canali finanziari e su cui le istituzioni tradizionali hanno poco o nessun controllo. Questo permette a uno Sta…
, il governo ucraino avrebbe raccolto circa 12.8 milioni di dollari in bitcoin, ethereum e tether. Per la prima volta nella storia un governo nazionale utilizza un crowdfunding in criptovalute per sostenere l’impegno bellico. O quantomeno lo fa durante un’emergenza nazionale e alla luce del sole.
Le criptovalute, infatti, sono una risorsa che viaggia al di fuori dei normali canali finanziari e sulle quali le istituzioni tradizionali hanno poco o nessun controllo. Questo permette a uno Stato aggredito di ricevere aiuti economici “non convenzionali”, ma pone anche un problema: l’aggressore, in questo caso la Russia, può accedere al mondo delle criptovalute.
Se però anche la Russia può accedere a grandi quantità di criptovalute, le misure europee e americane potrebbero perdere parte della loro efficacia.
Insomma non c’è dubbio che se da un lato l’invasione russa dell’Ucraina ha riportato indietro le lancette della storia europea all’invasione nazista della Cecoslovacchia, dall’altro la guerra del ventunesimo secolo si combatte anche sul campo delle criptovalute, che diventano una risorsa strategica.