Le 15 pagine dell'ordinanza cautelare in carcere emessa nei confronti della 23enne per l'omicidio della figlia
Martina Patti, nonostante il tentativo di «lasciar credere di avere agito senza una piena consapevolezza», è una donna «lucida e calcolatrice» e se non arrestata «potrebbe darsi alla fuga».
Al Gip la donna dice di ricordare che «ho portato Elena in questo campo e le ho fatto del male e non ricordo altro» e di avere «una cosa lunga tipo un coltello, non ricordo dove l'ho preso, non so perché ce l'avevo». E sul momento in cui colpisce la piccola rivela «Non ricordo bene, perché ero girata e non volevo guardare».
Il giudice sottolinea che Martina inoltre non ha manifestato segni di pentimento: «ha inscenato il rapimento con estrema lucidità e non ha manifestato segni di ravvedimento e pentimento. Tutti elementi che denotano una particolare spregiudicatezza, insensibilità, assoluta mancanza di resipiscenza».