A seguito di un aumento di incidenti sospetti nel Mar Baltico, la Nato aumenta la sua presenza militare per proteggere le infrastrutture critiche. Un nuovo gruppo di esperti legali si occuperà della libertà di navigazione e delle azioni da intraprendere contro la 'flotta ombra' russa.
Il 14 gennaio 2025, il segretario generale della Nato , Mark Rutte, ha annunciato un aumento della presenza militare della Nato nel Mar Baltico e l'avvio di una nuova missione di monitoraggio per proteggere le infrastrutture critiche dai sabotaggi attribuiti alla Russia .
La decisione è stata presa dopo una riunione dei Paesi Baltici e segue un aumento progressivo di incidenti nel Mar Baltico, con il sospetto che si tratti di operazioni di guerra ibrida condotte dalla Russia attraverso la sua cosiddetta 'flotta ombra'. Rutte ha sottolineato che nell'Alleanza si sono registrati elementi di campagne di destabilizzazione delle società, attacchi informatici, tentativi di assassinio e sabotaggio, danni alle infrastrutture e ai cavi vitali per la sicurezza e la prosperità nazionale.\La nuova missione, guidata dal generale statunitense Christopher Cavoli, coinvolgerà una serie di mezzi, compresi aerei, navi e satelliti per il monitoraggio marittimo. La salvaguardia delle infrastrutture è cruciale per l'approvvigionamento energetico e per il traffico internet (il 95% dei flussi di dati è garantito dai cavi, su cui passano circa 1,3 mila miliardi di dollari di transazioni finanziarie al giorno, sottolinea Rutte). In questo campo sono in aumento gli sforzi di collaborazione tra gli alleati, inclusi sforzi per integrare i rispettivi apparati di sorveglianza nazionale con la Nato per assicurarsi un rilevamento delle minacce a tutto tondo.\Tra i risultati della riunione tra i Paesi baltici della Nato tenutasi in mattinata c'è anche la decisione di istituire un gruppo di esperti legali che dovrà occuparsi della libertà di navigazione nelle acque internazionali e del genere di azioni che possiamo intraprendere all'interno di questo quadro, ha detto il presidente finlandese Alexander Stubb durante la conferenza stampa al termine della riunione. Lo sviluppo avviene in seguito a un aumento di incidenti sospetti che hanno riguardato l'infrastruttura energetica e di comunicazione sul fondo del Mar Baltico. Le autorità finlandesi hanno sequestrato una petroliera che trasportava petrolio russo sospettando che avesse danneggiato il cavo elettrico Estlink 2, steso tra Finlandia ed Estonia, e quattro cavi per le telecomunicazioni trascinando l'ancora sul fondale marino. Questa reazione ha segnato un salto di qualità nel decisionismo con cui gli alleati hanno finora trattato questo genere di incidenti, rileva Stubb, ricordando che solo un anno fa una nave responsabile di un danno del genere è scappata e a novembre 2024 le autorità danesi ne hanno abbordata un'altra. 'Ora abbiamo la capacità e la volontà di agire. Aumenteremo la presenza della Nato nel Mar Baltico e continueremo a migliorare l'uso delle moderne tecnologie per scoprire le attività nel Baltico e le infrastrutture, continueremo ad affrontare con decisione la flotta ombra della Russia', ha detto il presidente finlandese. La questione della deterrenza è all'attenzione di tutti, spiega Michal, aggiungendo che nell'ambito del monitoraggio rinforzato 360 petroliere hanno presentato i documenti, 62 non lo hanno fatto, e 7 sono state abbordate. La flotta ombra sta facendo girare i soldi per la Russia affinché possa finanziare questo tipo di guerra ibrida contro l'Europa, dovremmo affrontare tutte le possibilità e mettere in campo regole migliori per rispondere', esorta. Rutte indica le azioni forti di Helsinki come un modello da replicare altrove all'interno dell'Alleanza, assicurando che agli alleati arriverà un rapporto dettagliato su quanto successo a dicembre col sequestro della nave sospetta
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