La Provincia: “No agli ingressi scaglionati: la nostra scuola funziona”

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All'ingresso alle 9 alle superiori, come indicato dal nuovo Dpcm, Biella dice no.

All'ingresso alle 9 alle superiori, come indicato dal nuovo Dpcm, Biella dice no. A decidere di andare «controcorrente» al documento ancora in attesa di puntualizzazioni da parte del ministero dell'Istruzione sono stati scuole, Provincia e Ufficio scolastico provinciale in una riunione ieri mattina.

Di comune accordo hanno scelto di continuare con la politica adottata a settembre che punta su un rientro in classe degli allievi graduale, partito nelle prime due settimane con il 50% e arrivato ora all'80%. Il vicepresidente della Provincia, Emanuele Ramella Pralungo, si dice comunque pronto, se necessario, a tornare anche al 50%. «L'ho già anche comunicato al ministro Lucia Azzolina – spiega – che noi per il momento andremo avanti così».

A ridosso dell'inizio della scuola presidi, Provincia e Ufficio scolastico avevano scelto di fare entrare i ragazzi a scuola in maniera graduale per «una ripresa delle relazioni educative e sociali nella massima sicurezza sia all’interno degli edifici scolastici, sia in tutte le fasi di accesso agli stessi e ciò nello stesso interesse della cittadinanza».

«La ratio del Dpcm – spiega Ramella Pralungo – del quale noi attendiamo comunque ancora delle precisazioni che al momento non ci sono arrivate, è quella di non creare assembramenti sui bus magari tra allievi e dipendenti di uffici. A Biella però ci sono i bus che si chiamano «giri scuole», riservati agli studenti, che noi abbiamo scelto di non far andare nemmeno a pieno ritmo per il momento. Quindi siamo in regola e non ha senso fare entrare gli allievi più tardi.

Il vice presidente si dice comunque pronto a tornare indietro per evitare problemi. «Capiamo il periodo – conclude – e magari anche dalla prossima settimana torneremo al 60% per una maggior sicurezza di tutti. Ma non è un problema, siamo comunque già organizzati».

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