La Russia guarda a Cina e Africa per cercare nuovi partner contro le sanzioni agi
AGI - Con l'invasione dell'Ucraina che l'ha ormai relegata a paria economico e politico tra i Paesi occidentali, la Russia accelera il suo 'pivot' verso la Cina, già avviato dopo le sanzioni del 2014 per l'annessione della Crimea, eportata avanti negli ultimi anni rilanciando i legami con il Continente nero che erano dell'Urss.
ha invocato un "ordine mondiale multipolare, giusto e democratico" perseguito sia da Mosca che Pechinoeconomiche imposte da Usa e Ue, in risposta alla guerra in Ucraina e prova a fare leva su chi condivide una posizione di conflittualità con Washington. In questa ottica, Pechino è l'alleato numero uno, su cui fa affidamento Mosca non solo dal punto di vista politico, ma anche commerciale.
Durante la visita del presidente Vladimir Putin a Pechino, a febbraio per le Olimpiadi invernali, i due Paesi hanno affermato che avrebbero aumentato il commercio fino a 250 miliardi di dollari entro il 2024.: nel 2021, l'interscambio valeva quasi il doppio di quello cinese con la Russia. La Cina è uno dei maggiori mercati per petrolio, gas e carbone russi ma anche qui è ancora l'Ue il più importante mercato di sbocco dell'export energetico della Federazione.
Putin ha anche svelato nuovi accordi per petrolio e gas con la Cina per un valore stimato di 117,5 miliardi di dollari. I due partner puntano a costruire un nuovo gasdotto, il Power of Siberia 2. Quello già esistente è entrato in funzione nel 2019, con un contratto di 30 anni del valore di oltre 400 miliardi di dollari.L'altro polo a cui guarda Mosca per uscire dall'isolamento è l'Africa.