Il 13 febbraio la Russia ha inserito nella sua “lista dei ricercati” tre alti funzionari degli stati baltici, tra cui la premier estone Kaja Kallas, accusati di “oltraggio alla memoria storica”. Leggi
Il 13 febbraio la Russia ha inserito nella sua “lista dei ricercati” tre alti funzionari degli stati baltici, tra cui la premier estone Kaja Kallas, in un momento di forti tensioni legate all’invasione russa dell’Ucraina.“I tre funzionari sono colpevoli di oltraggio alla memoria storica e di ostilità verso la Russia”, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.
Negli stati baltici, membri dell’Unione europea e della Nato, vivono delle minoranze russe, che secondo Mosca sono oppresse. Il 6 febbraio Mosca ha convocato gli incaricati d’affari di Estonia, Lettonia e Lituania, accusandoli di voler sabotare le elezioni presidenziali che si terranno in Russia a marzo rifiutando di garantire la sicurezza dei seggi elettorali allestiti nelle ambasciate russe a Tallinn, Riga e Vilnius.