Il processo per lo stupro di Gisèle Pelicot ha portato alla luce i gravi effetti della violenza domestica e la necessità di smantellare gli stereotipi che attribuiscono la colpa alle vittime. La sua scelta di non nascondere il suo volto e di affrontare gli aggressori con coraggio è un esempio per tutte le donne che hanno subito violenza.
La scelta di Gisèle Pelicot è un dono per tutte le donne che si sentono colpevoli. Resa inerme da un farmaco senza nessuna possibilità di essere vigile durante le violenze, si è fatalmente accusava gli stupratori: “Come avete potuto, non vi avevo dato il mio consenso”. Lo ha fatto senza mai sottrarsi allo sguardo altrui, camminando lentamente verso il tribunale dopo aver rifiutato la tutela dell’anonimato che le era stata offerta dalla legge francese.
“Non spetta a me, non spetta alle donne provare vergogna ma a loro. Voglio che tutte le donne che sono state violentate possano dire:”. Il suo sorriso appena accennato ci ha commosso. Ci è riuscita. Il suo messaggio scardina i pregiudizi che mettono l’onere della colpa e della vergogna sulle vittime di stupro. Gisèle Pelicot che mostra il proprio volto e non distoglie mai lo sguardo, nemmeno per un attimo quando è inquadrata dalle telecamere, si contrappone con una distanza abissale agli imputati che escono dall’aula del tribunale col volto. Questo processo ci ha svelato anche molto altro. La violenza non è qualcosa di remoto e la famiglia non ha un barriera invalicabile. Le case celano tra le loro mura abusi indicibili, crimini efferati, violenze quotidiane. Il regista di questa serie di crimini era in pensione, un padre e un nonno che per quasi dieci anni ha cercato uomini che stuprassero la moglie, disponendo del suo corpo come fosse un oggetto – ma di nascosto fotografava anche la figlia. Il processo è davvero concluso con le condanne? Sul banco degli imputati sedevano, dai 26 ai 70 anni, giornalisti, vigili del fuoco, impiegati, bancari, non erano parte della malavita e non conducevano vite ai margini della società. Alcuni degli imputati si sono dichiarati responsabili, altri si sentono innocenti e si sono assolti, nonostante tutt
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