La Vendetta del Vecchio Re: Trump, Silicon Valley e il Nuovo Feudalesimo Digitale

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L'articolo esplora la crescente influenza del potere economico e tecnologico nelle mani di pochi, paragonando la situazione attuale ad un nuovo ordine feudale digitale. Trump, con il suo ritorno in scena, rappresenta il vecchio re che rivendica il suo potere, mentre Musk, Bezos e Zuckerberg sono i nuovi signori della Silicon Valley che obbediscono alla sua volontà in cambio di favori e protezione.

Alla Nazione giura fedeltà il sovrano e al sovrano giurano fedeltà i suoi vassalli, alleati antichi o nemici riappacificati. La restaurazione del (ri)neopresidente, come l’ossequio dei signori della Silicon Valley , venuti in corteo fino a Washington.

È la rivincita del vecchio re, che fu bandito dai social dopo l’assalto di; è la pubblica ammenda dei baroni big tech, che al pericolo di veder decapitati i propri latifondi hanno preferito una piccola gogna e un discreto tributo, finanziando la cerimonia stessa e gli sfarzi della corte. I tre uomini più ricchi del mondo Bezos, Musk e Zuckerberg insieme all’Inauguration Day. Insieme possiedono 884 miliardi, tanto la regola è sempre la stessa: per essere potenti bisogna sedere alla tavola del re. Credere che gli ideali vengano prima del profitto è roba da medioevo. Pensare ancora che la tecnologia ci renderà più liberi è una chimera. Eppure anche questa volta Trump, il più innovatore tra i conservatori, un passo avanti l’ha fatto: per primo ha sancito come i poteri economico, commerciale, industriale e militare siano statida quello digitale, che è l’insieme di tutti gli altri. A rendere l’America grande di nuovo dovranno pensarci Musk e cavalleria; scudieri di aziende nate in garage e ora salite sugli scranni d’onore, dove sedevano i generali, i miti dell’industria e le leggende dell’export relegati file dietro, tra gli influencer. La loro è una ricchezza innovativa e latifondista insieme, con il popolo che per la prima volta non ha bisogno del grano ma è il grano. La raccolta dei dati è il nuovo raccolto.Un tizio affitta una villa di lusso all’amministratore di una grande azienda digitale americana, e nota che i due figli adolescenti non usano tablet o smartphone; per loro solo libri e taccuini. “Ma voi, niente device?” “No, la tecnologia è per i poveri.” Come il cibo spazzatura, come la: si trascorre più tempo su internet nei Paesi meno sviluppati, stanno più sui social le classi meno abbienti. In Italia? In media 6 ore al giorno online pro-capite, di cui circa 2 sui social. “Non ho mai tempo” è la frase ricorrente di un’epoca – nuovo medioevo? –Un deterioramento studiato a tavolino, necessario a tenere saldo il sistema feudale, ogni casta al suo posto. Basta solo un esempio, grosso come un castello eppure sfuggito (oscurato) a molti: inTrump promette di “piantare la bandiera a stelle e strisce su Marte”: la reazione di Elon Musk Sappiamo allora che i colossi tech guardano solo al profitto, che i contenuti social deteriorano la nostra mente, che il mondo digitale influenza le nostre idee: ma allora; la bolla dove rimbalzano tutte le idee e i loro contrari senza essere capaci di uscirne; il solo sistema con cui critichiamo il sistema. Mai finora la pubblica piazza era stata privata.Più giusto, più faticoso e responsabile, sforzarsi di mantenere il controllo. Di cosa si pubblica e di cosa si legge, dei dati che si cedono con una semplice spunta di accettazione, del nostro tempo. E magari posare sto ca*zo di smartphone e prendere libri e taccuini, come due ragazzini in vacanza.Rapporto Oxfam sulle disuguaglianze: il sistema così com’è non provoca indignazione ma nausea Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo: evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostroA 72 ore dalla tregua a Gaza Israele lancia l’operazione “Muro di ferro” in Cisgiordania: sette morti. Smotrich: “Difendiamo i coloni”Von der Leyen a Davos invoca l’unità europea e si appella a Trump: ‘Negoziamo, rompere non conviene’.Ucraina, M5s e Avs: “Stop all’invio di armi, no agli attacchi in Russia”. Ma Pd: “Rispettare impegni presi”Roma, 21 gen. (Adnkronos) -'Abbiamo letto poco fa sulle agenzie di stampa che il ministro della giustizia 'sta valutando la trasmissione formale della richiesta della Corte Penale Internazionale al Procuratore Generale di Roma ai sensi dell’art.4 legge 237/2012'. Per la verità siamo sorpresi dalle parole 'sta valutando'”. Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs a proposito della richiesta della Corte Penale Internazionale di arresto del cittadino libico Najeem Osema Almasri Habish. 'Anche perché l’articolo 4 richiamato nella nota del ministero di Via Arenula - prosegue il leader di Avs - dice ben altro: infatti secondo la legge 'il Ministro della giustizia dà corso alle richieste formulate dalla Corte penale internazionale, trasmettendole al procuratore generale presso la corte d'appello di Roma perché vi dia esecuzione,(…)'

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