Fitto a Bruxelles farebbe partire il valzer. Deleghe contese su Pnrr, Affari Ue e Rai
La «maggioranza Ursula», che fa litigare Lega e Forza Italia, è semplicemente uno specchietto che nasconde un'altra partita che si gioca sul terreno italiano tra le fila della maggioranza di centrodestra e che ha come premio finale un riassetto del potere, tra mini-rimpasti nel governo Meloni e nomine nelle aziende di Stato. Dalla Rai alla delega Pnrr: tra i due vicepremiere Antonio Tajani lo scontro vero non è sulla collocazione europea dei rispettivi partiti.
Capitolo Rai. Entro fine luglio potrebbe essere calendarizzato il voto in Parlamento per eleggere il nuovo Cda Rai. Il Carroccio al momento è tagliato fuori dai due ruoli apicali: per la poltrona di Ad, in pole c'è Giampaolo Rossi e Simona Agnes dovrebbe spuntarla per la presidenza. Gli sherpa di Salvini rilanciano con una doppia richiesta: Marco Cunsolo per la poltrona di direttore generale corporate e Auro Bulgarelli alla direzione di Rai Sport.
Questa ipotesi si scontra con un doppio ostacolo. Forza Italia e Lega vogliono mettere le mani sulla delega Pnrr, che però Fdi difficilmente mollerà. Altro nome gettonato è quello del viceministro Galeazzo Bignami. In Forza Italia il nome più accreditato è quello di Letizia Moratti. L'ex sindaco di Milano è un profilo su cui gli azzurri punterebbero in caso di rimpastino. Tajani avrebbe anche l'esigenza di recuperare qualche non eletto.
«Aggiustamenti non traumatici» dice al Messaggero il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Pescando tra l'usato sicuro come Marco Osnato, presidente della commissione Finanze della Camera o tra gli outsider come Letizia Giorgianni, che arriva dall'ufficio studi di Fazzolari.
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