. I conti da fare e il peso (reale) delle tasse sui lavoratori: tutte le risposte
vittime del miraggio sono tutti i lavoratori, le future generazioni e gli italiani onesti che pagano tasse e contributi
. Quelli che fanno balenare cose senza sostanza sono tutte le parti sociali cui si sono accodati, pur di raccattare qualche consenso, i politici in modo bipartisan.Perché la differenza tra il costo per l’azienda e quello che il lavoratore si trova netto in busta paga è elevato, ma la quasi totalità della differenza va in modo indiretto o differito al lavoratore: sono soldi o benefici che incassa a seguito di quanto previsto dai contratti nazionali. E perché è un’inganno? Perché tutti i promotori sanno benissimo o dovrebbero sapere che il 75% dei lavoratori dipendenti che dichiarano fino a 26 mila euro lordi l’anno, e ai quali vorrebbero ridurre il cuneo, non sono oppressi dalle tasse.
. Contribuenti che neppure con l’efficiente governo Draghi hanno beneficiato di nulla. Quindi, per ridurre il cuneo, in campagna elettorale Enrico Letta si è buttato sull’unico istituto usabile, la, promettendo addirittura una 14ª mensilità.
Tutto il resto e tutti i servizi, scuola compresa sono letteralmente gratis a debito o a carico di quel 13,07%, i nuovi schiavi che dichiarano più di 35 mila euroMa analizziamo la proposta Pd: il contributo previdenziale a carico dei lavoratori dipendenti è pari al 9,19% della retribuzione annua lorda; per un reddito di 15 mila euro lordi l’anno il contributo è pari a 1.378,5 euro mentre la retribuzione per 13 mensilità è pari a 1.153,8 euro mese.