Il consulente del governo sull’energia spiega come trovare altri giacimenti. A Bracciano avviata la ricerca di litio. C’è il rischio...
Durante il suo intervento programmatico il Presidente Meloni ha detto che «abbiamo il dovere di sfruttare i giacimenti di gas nei nostri mari». Una rivoluzione politica rispetto all'egemonia no Triv degli ultimi anni. E poco importa se Meloni o Salvini avessero invitato a votare contro lo «Sblocca Italia» di Renzi nel 2016: quel referendum non raggiunse il quorum, perché a mobilitarsi furono solo i governatori «notriv» del Pd.
Per ottenere questo gas, che altrimenti gli operatori venderebbero sul mercato, li si autorizza nel frattempo a esplorare altre zone in cui ci sono già dei giacimenti attivi, arrivando a raddoppiare la produzione italiana fino a 5/6 miliardi di metri cubi nei prossimi due anni e mezzo. Per riaprire nuovi giacimenti invece va rivisto completamente il «Pitesai», che era fermo da un sacco di tempo sostituito dalle moratorie del governo Conte, ma comunque frutto di quella stagione.
Cingolani è d'accordo con quanto ci ha raccontato il presidente di Federacciai Antonio Gozzi sulla capacità delle aziende italiane di lavorare alla cattura di co2: «Qualunque sistema di produzione di energia con carbon Capture dimezza la co2, i norvegesi questa cosa la fanno normalmente». In Italia invece i passati governi hanno fermato questa opzione, ma anche questa scelta è frutto solo di una decisione politica.