Alcune popolari socialite denunciano via Instagram e Telegram di non aver potuto fare acquisti nelle boutique della Maison neppure a Dubai, in quanto russe. Un bel tacer non fu mai scritto…
, in quanto russa: «Mi hanno avvicinata e mi hanno detto: “Sappiamo che sei una celebrità in Russia, sappiamo che porterai i tuoi acquisti lì e quindi non possiamo venderti i nostri prodotti”». Definitiva la chiosa finale: “Sostenere il fascismo e la russofobia è così basso».
Se l'influencer sembra essersi presto ripresa dal trauma - nel post successivo volteggia in spiaggia in un trikini color champagne -nei confronti dei clienti russi: non solo, come la stragrande maggior parte dei brand del lusso, la maison ha chiuso i propri punti vendita nel paese governato da Putin, ma ha anche deciso di non vendere i propri oggetti del desiderio ai russi all'estero.non è l'unica a sollevare un polverone sulla questione.
Una questione che ha finito con l'assumere - come inevitabile - toni politici. La portavoce del ministero degli Esteri di Mosca,«Chanel può sostenere il nazismo, come la sua creatrice. Ma ora lo sapranno tutti».sostenere la posizione dei grandi gruppi del lusso che, con un certo coraggio - quello russo è un mercato importante, se non fondamentale, per molti di essi - hanno deciso di non voler più fare affari con un paese che si sta sporcando le mani con il sangue del popolo ucraino,
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