Gli incendi devastanti che hanno colpito Los Angeles lasciano dietro di sé un trail di distruzione e un immenso lavoro di ricostruzione. La città si prepara ad affrontare una sfida titanica, con un focus sulla creazione di un ambiente più sicuro e resiliente.
Dopo aver devastato oltre 150 chilometri quadrati di territorio, provocando la morte di almeno 29 persone e distruggendo o danneggiando oltre 6mila case e 16mila strutture, gli incendi che hanno colpito Los Angeles stanno lasciando il segno di un disastro epocale. I danni stimati superano i 40 miliardi di dollari e la ricostruzione, lunga e costosa, si preannuncia come una sfida titanica.
Mentre l'emergenza si placa, la città inizia a riflettere sul futuro, analizzando le opzioni per rilanciare le aree distrutte, tra cui Pacific Palisades e Altadena. La ricostruzione, in programma per i prossimi anni, richiede la rimozione di ingenti quantità di detriti e macerie, un'operazione che richiederà tempo e risorse. In base all'esperienza di Paradise, in California, che ha subito incendi di dimensioni simili nel 2018, la fase di pulizia delle macerie potrebbe prolungarsi fino al 2028. La rimozione delle macerie è fondamentale non solo per ragioni strutturali, ma anche per questioni ambientali e di salute pubblica, poiché parte dei detriti potrebbe essere tossico.Inoltre, è necessario rispettare i tempi tecnici richiesti per ottenere i permessi di costruzione, un processo che può durare tra nove e dodici mesi, ma che può essere ulteriormente complicato. Le autorità della California, guidate dal governatore Gavin Newsom e dalla sindaca di Los Angeles Karen Bass, hanno già dato il via a diverse misure per accelerare questo processo. Sono stati emanati ordini esecutivi per semplificare l'ottenimento dei permessi, facilitando la costruzione di nuove abitazioni e sospendendo alcune normative che imponevano lunghi esami per valutare la compatibilità ambientale dei progetti. Tuttavia, le esenzioni previste prevedono che le nuove costruzioni abbiano metrature e altezze simili a quelle distrutte, con una tolleranza del 10%.Questa scelta potrebbe portare alla ricostruzione di quartieri molto simili a quelli che erano prima degli incendi, con un rischio di ripetere gli stessi errori. Alcuni esperti propongono soluzioni più innovative, come la creazione di zone con edifici resistenti al fuoco e la sostituzione di palazzine unifamiliari con abitazioni plurifamiliari e condomini nelle zone più sicure. La sfida più grande sarà però convincere i proprietari a spostarsi in altre aree, per lasciare spazio a queste nuove zone sicure. Questo processo richiederà un investimento significativo da parte dello Stato o della città di Los Angeles, che dovrà acquistare i terreni privati a prezzi congrui e offrire ai residenti la possibilità di trasferirsi in altre zone.L'obiettivo finale è quello di creare un ambiente più sicuro e resiliente, con misure preventive per ridurre il rischio di incendi futuri. Oltre alla costruzione di edifici resistenti al fuoco, sarà fondamentale intervenire sulla vegetazione circostante le case, sostituendo le specie più infiammabili con piante più resistenti, come le querce californiane. La ripresa economica post-incendio sarà un processo graduale, ostacolato dal lungo iter burocratico delle assicurazioni e dalla forte domanda di manodopera edilizia. Si prevede che saranno necessari oltre 400mila lavoratori edili in più nel 2025, e 500mila nel 2026.
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