Luigi Ferraris ha lasciato la guida di Fibercop, la società proprietaria della principale rete di telecomunicazioni in Italia, a soli sei mesi dalla sua nomina. Ferraris si è dimesso dopo l'apertura di un'indagine dell'Antitrust sulla durata e sulle condizioni del contratto di servizio tra Fibercop e Tim. Il ministro Giorgetti si prepara a guidare il dossier «rete unica» per l'integrazione delle due società della rete.
Luigi Ferraris ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato di Fibercop , la società proprietaria della principale rete di telecomunicazioni in Italia, a soli sei mesi dalla nomina. La decisione è stata presa al termine di un lungo consiglio di amministrazione, e accettata all'unanimità dal board, che ha affidato la gestione dell'azienda al presidente Massimo Sarmi in attesa di individuare un sostituto.
Ferraris era alla guida di Fibercop dal luglio 2024, quando Tim ha venduto la rete per 18,8 miliardi a un consorzio guidato dal fondo statunitense Kkr (37,8%), con la partecipazione di altri fondi, del governo (16%) e del gestore F2i (11%). Il manager era al lavoro sul primo piano industriale dell'azienda, che prevede 12 miliardi di investimenti in cinque anni per accelerare la posa della fibra ottica. L'Antitrust ha aperto un'indagine sulla durata e sulle condizioni del contratto di servizio tra Fibercop e Tim, che potrebbero richiedere rimedi e costringere la società ad aggiornare le previsioni a lungo termine. Secondo indiscrezioni, Emergono anche costi dell'infrastruttura e del personale superiori agli assunti inizialmente. I sindacati si sono detti preoccupati che la gestione di Fibercop privilegi un approccio finanziario, voluminato a massimizzare i ritorni per i soci a discapito dell'innovazione e dell'occupazione. Il cda di Fibercop avvierà la ricerca di un nuovo ceo. Sul mercato si fanno diversi nomi - dall'ex Enel Alberto De Paoli all'ex Fastweb Alberto Calcagno - ma la scelta richiederà tempo. Intanto, da ambienti vicini al Mef, si apprende che dopo il rifinanziamento di Open Fiber e con la nuova fase della governance di Fibercop, il ministero guidato da Giancarlo Giorgetti è pronto a guidare il dossier «rete unica», ossia l'integrazione delle due società della rete, con l'obiettivo di garantire efficienze e livelli di redditività adeguati, condizione essenziale per sostenere gli investimenti sulla fibra. Se entro il 2027 si troverà una qualche forma di intesa, commerciale o azionaria, fra Fibercop e Open Fiber, Tim potrà incassare un «premio» di 2,5 miliardi
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