Gli esuli portati da una nave fino a pochi metri dalla riva di Palma di Montechiaro. Altri arrivi a Linosa e Lampedusa.
AGRIGENTO. Un maxi sbarco di migranti è avvenuto nella tarda mattinata su una spiaggia di Palma di Montechiaro, nell’Agrigentino: tra 300 e 400 persone ma fonti umanitarie parlano di nemmeno cento, una volta raggiunta la riva si sono disperse fra le dune e a piccoli gruppi hanno tentato di arrivare nei centri abitati. Molti sono stati visti sulla Statale 115, automobilisti hanno raccontato alle forze dell’ordine di avere ricevuto richieste di passaggi e di acqua.
Gli investigatori sono convinti che, viste le dimensioni dello sbarco, i migranti siano stati portati fino a pochi metri dalla riva con una nave-madre che ha subito dopo invertito la rotta e che motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza stanno cercando. Quella delle navi-madre è una tecnica di trasporto dei migranti che sembrava ormai dimenticata. L’assenza al momento di navi di soccorso nel Mediterraneo centrale potrebbe averla riattivata.
Il sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, che ha portato cibo, acqua e mascherine alle persone rintracciate e caffè alle forze dell’ordine, ha detto di aver saputo dagli stessi migranti, tutti tunisini, che erano circa trecento su due imbarcazioni. Il numero di quattrocento, invece, sarebbe stato riferito da diversi testimoni dello sbarco che hanno chiamato la polizia.
In mattinata, un gruppo di 52 persone, pare di origine subsahariana e tra loro alcune donne, era sbarcato autonomamente sull’isola di Linosa, la più piccola delle Pelagie, ed è stato poi bloccato dai carabinieri. I 52 dovrebbero essere tutti trasferiti a Lampedusa, dove appena ieri si erano registrati altri due sbarchi, uno di appena sei persone, una famiglia, l’altro di 40, appena poche ore dopo che dall’isola erano stati portati via tutti i migranti dei precedenti sbarchi.
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