Il progetto della Grande Muraglia Verde in Cina è fallito. Lo stesso è avvenuto in Sri Lanka, Pakistan e Sudafrica
La piantagione di alberi è diventata mainstreaming nell'affrontare l'aumento delle emissioni di carbonio e si moltiplicano i proclami a livello mondiale. La Cina si è recentemente impegnata a piantare e conservare 70 miliardi di alberi entro il 2030; l'Ue si è impegnata a piantare 3 miliardi per la stessa data; il Canada ha un piano da 2 miliardi; e il Regno Unito uno da circa 1 miliardo. Anche Pakistan, Sri Lanka e Turchia, tra gli altri, hanno annunciato piani.
Troppo spesso programmi improvvisati di riforestazione vengono utilizzati da governi o privati che cercano compensazioni di carbonio quando non sono disposti a intraprendere urgentemente misure più difficili, in termini di consenso, per ridurre effettivamente e per sempre le emissioni, per proteggere gli ecosistemi esistenti, per fornire gli incentivi finanziari e il quadro normativo necessari a piantare nuove foreste dedicando loro la cura necessaria perché possano svilupparsi.
Tuttavia, tali risultati contrastanti, dovuti a campagne non basate sulle conoscenze e non adeguatamente gestite, non dovrebbero sminuire il ruolo prezioso che gli alberi possono svolgere nell'affrontare il cambiamento climatico.