Nella giornata delle proteste si registra l'estremo gesto a Terrasini,...
. Sono ore di tensione e di preoccupazioni per i possibili disordini sociali che potrebbero dilagare dopo che l'Inps ha inviato a 169mila famiglie un sms in cui ha comunicato lo stop all'erogazione del sussidio. «Il grave episodio di Terrasini dà la misura della tensione di queste ore», dice il presidente degli Assistenti sociali della Sicilia, Giuseppe Ciulla.
Tensione che nasce anche dalla confusione generata dal messaggio Inps. Migliaia di destinatari - anche tra la platea dei cosiddetti «occupabili», tra i 18 e i 59 anni senza minori e disabili a carico - si sono convinti di doversi recare ai servizi sociali per la presa in carico che garantisse loro il sussidio. Un flusso di persone a cui evidentemente il sistema non era pronto. Da qui il caos con i Comuni presi d'assalto, con sindaci e assessori assediati.
Ci sarebbero poi problemi con le comunicazioni da parte dell'Inps dei dati sui beneficiari, con conseguenti difficoltà per i Comuni nel redigere gli elenchi dei nuclei familiari fragili da assistere.
Ieri è stata una giornata difficile. A Taranto file negli uffici dei Servizi sociali, con cittadini che cercavano chiarimenti sulla presa in carico. L'assessora comunale Gabriella Ficocelli: «Ci siamo trovati a dover gestire centinaia di persone. Come ho detto loro, chiarisco che è inutile recarsi ai Servizi sociali per chi è ritenuto occupabile».
L'Inps intanto prova a contenere i danni, ribadisce che non lascerà «nessuno indietro» e con il ministero del Lavoro avvia una campagna informativa sulle misure che supereranno il reddito. Di fatto due le strade: per i fragili, quella della presa in carico da parte dei servizi socio-sanitari - che riavranno l'assegno fino a dicembre con gli arretrati. Per gli «occupabili», c'è quella Supporto per la Formazione e il Lavoro, per cui riceveranno 350 euro.
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