Il film Diva Futura, presentato al Festival di Venezia 2024, racconta la nascita dell'agenzia di casting fondata da Riccardo Schicchi e in cui Moana Pozzi fu una delle stelle più luminose. Denise Capezza interpreta Moana in maniera credibile e impressionante, omaggiando lo stile della diva con abiti custom-made che rivisitano i dettagli iconici della sua immagine.
Il 15 settembre 1994, a Lione, Moana Pozzi moriva a soli 33 anni. La sua scomparsa fu una notizia inaspettata, che colpì molti. Moana rappresentava non solo un'icona del costume e del porno italiano, ma anche una donna trasversale, profonda, di grande intelligenza e ironia, capace, quanto meno ci provò, di uscire dal proprio mondo e abbracciarne altri. Impersonare Moana Pozzi e il suo stile oggi è una sfida ambiziosa per chiunque.
Denise Capezza, invece, è riuscita in maniera credibile e impressionante a incarnare la celebre star, in particolare nel film Diva Futura, diretto da Giulia Louise Steigerwalt, presentato in concorso all'ultimo Festival di Venezia 2024 e disponibile nelle sale cinematografiche dal 6 febbraio. Il film racconta la nascita della famosa agenzia di casting fondata da Riccardo Schicchi, in cui Moana fu una delle stelle più luminose e che la fece entrare nella memoria di tutti. Anche la stylist Rebecca Baglini, che ha curato i look di Denise Capezza per la promozione del film, ha tributato un omaggio al personaggio di Moana, con abiti costume-made che omaggiano la star, affrontati però in chiave moderna. «L’immagine di Moana Pozzi andava oltre il semplice intrattenimento per adulti: era vista come una figura di emancipazione femminile e di liberta', simbolo di ribellione contro le convenzioni sociali tradizionali. Sapevamo che il costume non sarebbe stato solo un accessorio, ma un elemento fondamentale per raccontare la storia e l'identità del personaggio. Questo percorso è stato fondamentale per creare dei look che rendessero omaggio a Moana Pozzi, esaltandone la grande donna che è Denise». «Moana aveva uno stile molto femminile», ci racconta Denise Capezza. «Lei ha vissuto, avendo successo, negli anni ‘80, ma in fondo era senza tempo. Si faceva fare su misura molti abiti, alcuni rifatti come quello famoso indossato da Marilyn Monroe ne Gli uomini preferiscono le bionde: amava il corpo disegnato della donna, i fianchi, la vita, i tailleur, anche quando si candidò a sindaca di Roma. In un’intervista dichiarò “io sono sempre stata così, e molti pensano che io sia diventata famosa, ma ho sempre amato una certa femminilità”». «Moana è morta a 33 anni, e non ha avuto la possibilità di raccontarsi da adulta, come forse hanno fatto tutti gli altri personaggi di questa storia. Entrare in contatto con la parte pubblica di Moana è stato paradossalmente molto più semplice, la Moana delle interviste, sicura di sé, il rapporto con il pubblico. È stato molto più complesso l’aspetto della Moana privatissima degli ultimi anni di vita, l’essere presa sul serio, provando a fare cinema, politica, cercava un’affermazione differente, non voleva essere relegata solo all’immagine di pornostar, pur non rinnegando il passato». «Era un contrasto vivente, dotata di un savoir-faire invidiabile», sottolinea ancora la Capezza. «Era una donna forte, determinata, sembrava una nobildonna, anche se faceva la pornostar, aveva la capacità di essere una ragazzina di 16 anni, o una donna di 60, e poi soprattutto c’era questo grande contrasto tra come esponeva con disinvoltura il suo corpo e invece il pudore che riguardava i suoi sentimenti. Erano questi gli aspetti interessanti da indagare. Nel suo libro scriveva “sono una persona molto timida: questo succede quando vengono messi a nudo i miei sentimenti”». Inutile dirvi che, nella storia del costume, Moana ha contribuito a rendere iconici alcuni dettagli. Uno su tutti il colore della passione. «Abbiamo capito che il colore rosso non poteva senz’altro mancare in questo progetto; rappresenta la sensualità, l’audacia, la potenza. L'abbiamo scelto per la conferenza stampa del film: Denise indossa un tubino bustier in pelle, di Versace, abbinato a guanti in nuance. Un capo che rappresenta l'evoluzione moderna dell'abito rosso di paillettes indossato da Moana nella sua ultima intervista per Rai1, prima della scomparsa nel '94 e che prendeva ispirazione da quello indossato da Marilyn Monroe nella pellicola del '53, Gli uomini preferiscono le bionde». Nel film c’è anche un bellissimo passaggio dove Denise/Moana dice: per tanti anni ho cercato di fare cinema, un cinema pulito e hanno sempre comunque abusato di me. Nel momento in cui ho fatto l’hard sono stati i primi film dove non hanno abusato di me, ma anzi mi sono sentita protetta. Moana era anche questo. «Per cui per l’arrivo al Lido abbiamo voluto giocare con un look più castigato, con un abito che si ispira a quello indossato da Christy Turlington nella sfilata Atelier Versace '93. Un abito iconico che ha segnato e rivoluzionato il dna del brand.
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