Fabio Cairoli morto al Giglio, sequestrati i cellulari dei medici del pronto soccorso e dei familiari
Tra i coinvolti i due medici, marito e moglie, che erano di turno al pronto soccorso di Orbetello, il radiologo, il medico del laboratorio di analisi, i tecnici di radiologia e delle analisi del sangue. Nel mirino sono finiti persino il medico del primo soccorso del Giglio e i due volontari della locale Misericordia, che soccorsero Cairoli sul molo subito dopo il malore.
Lo scopo pare evidente e sembra confermato anche da altri sequestri, a Roma e Milano, quelli dei telefoni del manager e dei familiari più stretto. La procura è intenzionata a ricostruire attraverso telefonate, chat e messaggi, la fitta rete di contatti fra Cairoli, gli amici, i parenti e i sanitari, intercorsi nelle 24 ore precedenti la morte, da quando entrò al San Giovanni di Dio al malore fatale., così come potrebbe esserlo la documentazione medica precedente del manager, che apparentemente pareva in forma e in buona salute.
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