Morto per trasfusione di sangue infetto nel 1985: lo Stato risarcirà 670mila euro agli eredi

Nella sentenza viene riconosciuta la responsabilità del Ministero della Salute per non aver vigilato e controllato il sangue utilizzato per le trasfusioni e per non...

Lo Stato dovrà pagare 670mila euro agli eredi di un uomo romano che 38 anni fa era stato sottoposto a trasfusioni di sangue infetto nell’ospedale di Bracciano, morto poi nel 2015 presso il Fatebenefratelli di Roma a causa del decorso degenerativo di una malattia epatica. A stabilirlo è stata la II sezione civile del Tribunale di Roma che con sentenza del 23 ottobre 2023 ha condannato il Ministero della Salute al risarcimento.

Contestualmente all’iscrizione a ruolo della causa, la Commissione Medico Ospedaliera di Roma ha riconosciuto il nesso tra le complicanze della patologia epatica e il decesso.

"Questa sentenza - ha commentato l’avvocato Maurizio Albachiara - rappresenta una delle battaglie vinte dallo studio Albachiara, ma purtroppo il paradosso è che per la liquidazione degli importi riconosciuti bisognerà fare un altro giudizio presso il Tar affinché lo stesso obblighi il Ministero ad ottemperare al pagamento. Resta la soddisfazione per il fatto che oltre ai familiari è stata riconosciuta una congrua somma anche ai nipoti".

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