No al razzismo, i giocatori del Napoli si inginocchiano in solidarietà con Jesus. Leggi la notizia e guarda il video sul sito del Tg La7
Inginocchiati sul prato dello stadio Maradona per dire"No al razzismo". E' raro che i giocatori facciano un gesto simile ma quando accade è successo qualcosa di grave. A farlo sono stati oggi, 30 marzo, i giocatori del Napoli, prima della partita contro l'Atalanta, ma il fatto grave era accaduto 12 giorni fa, il 18 marzo.
Il difensore dell'Inter Francesco Acerbi aveva apostrofato il difensore del Napoli Juan Jesus con un"vai via nero, sei solo un nero"."E' stato creato un pericoloso precedente", aveva poi commentato avvilito il giocatore brasiliano.
Ma i compagni di Jesus non hanno pensato lo stesso. E nemmeno i tifosi. I primi si sono inginocchiati in quel modo, la tecnica arriva dagli Stati Uniti e si chiama"Taking the knee". Venne adottata per la prima volta nel 2016 prima di una partita di Football Usa in cui i giocatori si inginocchiarono durante l'inno Usa per richiamare l'attenzione del pubblico sui problemi di razzismo.
Ma anche i tifosi degli azzurri hanno protestato e letto, prima della partita i manifesti con su scritto"no al razzismo". Non solo. L'attore Marco D'Amore, simbolo di Napoli e della serie tv Gomorra, affiancato dal giovane talento del club partenopeo Mohamed Mane Siek, aveva emozionato leggendo così:
"Troppo hanno visto i nostri occhi, troppo hanno udito le nostre orecchie, troppo hanno taciuto le nostre labbra ma non è più questo il tempo dell'indifferenza e noncuranza: Napoli fai sentire la tua voce senza vergogna e senza paura diciamo uniti e insieme no al razzismo".
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