Nostalgia delle molestie? Voci di dissenso al Tempo delle Donne
Un fischio, uno sguardo per strada, un’attenzione non gradita... non ci lusinga. Se non ti interessa, è molestia. C’è però confusione anche tra le donne. Cristina Obber risponde ai commenti dati dalla pubblicazione su Corriere.
Ipotizzando invece che tu abbia visto il video, che tu abbia ascoltato le parole con cui io e Stefania abbiamo cercato di andare oltre la superficialità degli stereotipi e offrire un punto di vista un po’ più intimo e condiviso da tantissime donne e ragazze intervistate in Italia e nel mondo , ti rispondo nel merito.
l’invadenza, la volgarità e l’arroganza con cui tanti uomini limitano la mia libertà da quando ero piccolaNel video che hai visto ho raccontato la mia prima esperienza di tredicenne ma ora ti racconto un altro episodio, accadutomi in metropolitana a Milano quando ne avevo diciannove. Ero nella calca dell’ora di punta quando ho sentito una mano palparmi il pube e mi sono potuta muovere di poco perché pressata dalla calca.
gioisco nel vedere come le mie figlie e migliaia di ragazze anche molto piccole siano oggi ancora più pronte e determinate di quanto lo fossi io alla loro età nel respingere una cultura che cerca ancora di oggettivizzarle ma che viene più fortemente respintaC’è un cambiamento in atto in tutto il mondo, forse non te ne sei accorta ma c’è. Se pensi quello che hai scritto forse non hai compreso la portata del #metoo o del #quellavoltache.
Mi auguro di poter presto togliere la mascherina e riprendere a girare le strade della mia città senza il controllo costante delle distanze e il timore strisciante del Covid-19. Mi auguro di poter esporre tutte le mie rughe, di ricominciare a non essere guardata in quel certo modo, con quel certo sguardo, perché. Nessun rimpianto cara Barbara per quelle che sono soltanto scocciature, fastidi, mortificazioni, abusi.
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