Oltre la Torre: Sapori e Tradizioni delle Terre di Pisa

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Oltre la Torre: Sapori e Tradizioni delle Terre di Pisa
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Un viaggio gastronomico alla scoperta dei sapori autentici e delle tradizioni locali delle terre che circondano Pisa.

Dalla birra coi soffioni della Valle del Diavolo ai mieli di spiaggia di San Rossore, dal salame alla ciliegia di Lari alla torta coi bischeri, le terre attorno a Pisa sono uno spicchio di Toscana dove la creatività produce sapori per cui vale la pena il viaggio.

La Torre di Pisa e la Piazza dei Miracoli, ben prima che nascesse il concetto di overtourism, sono sempre state uno sfondo privilegiato per selfie e per la classica foto che ritrae l’illusione ottica di sorreggere la torre inclinata con la mano. Immagini che contribuiscono a rendere una destinazione virale, e spingono il turista negli scenari in cui ottenere una 'foto-opportunity'. Ma, come si suol dire, l’ha detto Proust, il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi, e questo è ancora più vero nel caso dei viaggi mossi da curiosità gastronomica: un'esperienza più lenta e consapevole, capace di rivelare l'essenza autentica di una città e dei suoi dintorni. Per questo, anziché concentrarsi esclusivamente sulla torre, si può allargare lo sguardo alle terre di Pisa, un comprensorio di territori che circondano la città: dal litorale al Monte Pisano, dalla Valdarno alla Val di Cecina e fino ai Colli Marittimi e le colline della Valdera. Ecco una piccola selezione di proposte per vivere un’esperienza originale. E allargare lo sguardo.

La birra di soffioni a Sasso Pisano
Si trova a Sasso Pisano, nel comune di Castelnuovo Val di Cecina, ed è stato il primo birrificio artigianale in Italia a sfruttare il vapore geotermico come fonte di energia per la produzione. Siamo nel Parco delle Fumarole, area interessata da fenomeni geotermici, getti di vapore, fonti d’acqua caldissima e gorgogliante. I soffioni boraciferi presenti in quest’area le hanno attribuito il nome di Valle del Diavolo e pare che sia qui che Dante Alighieri si sia ispirato per l’inferno della Divina Commedia. Fondato nel 2013 da Edo Volpi e altri soci, il birrificio Vapori di Birra sfrutta le risorse geotermiche naturali, per un processo brassicolo completamente sostenibile. La produzione include 9 birre artigianali, dai nomi evocativi come Geyser, Sulfurea, Magma, Thera. Da assaggiare anche alla fine di un trekking nel Parco.

Il miele di spiaggia di San Rossore
Il miele di spiaggia è un millefiori prodotto esclusivamente lungo le coste del Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, nelle zone di Marina di Torre del Lago, Marina di Vecchiano e San Rossore. Il suo aroma e sapore evocano gli oli essenziali delle piante tipiche della macchia mediterranea, come la santolina delle spiagge, il fiordaliso vedovino e l’elicriso, che popolano le dune costiere. Tra queste, il camuciolo – che è il fiore dell’elicriso - gioca un ruolo fondamentale donando al miele il suo caratteristico e inconfondibile profumo “marino”. Ha un colore chiaro tendente all’ambrato, la sua consistenza è fluida ed è perfetto da gustare su una fetta di pane o in abbinamento a formaggi.

La torta co’ bischeri di San Giuliano Terme
Nei comuni di San Giuliano Terme e di Vecchiano, c’è addirittura un disciplinare che ne regolamenta la ricetta e la preparazione perché la torta co’ bischeri è il dolce simbolo della tradizione pisana, nato nella frazione di Pontasserchio. Si tratta di una crostata di pasta frolla, decorata con i caratteristici “bischeri”, dei piccoli smerli sui bordi, e farcita con un ricco ripieno a base di riso cotto con la cannella, a cui vengono aggiunti cioccolato, uova, pinoli, canditi, uvetta e aromi. Questo dessert, preparato in origine per la festa del Santissimo Crocifisso del Miracolo il 28 aprile, è oggi prodotto tutto l’anno nelle pasticcerie e forni della zona.

Ossi di morto e migliaccio di Volterra
Quella dolciaria è certamente una tradizione identitaria del territorio pisano, lo dimostrano le tante ricette che variano da paese a paese, e che si tramandano con orgoglio e campanilismo sottolineando, nell’uno e nell’altro caso, quali ingredienti o preparazioni le rendono uniche e diverse. Gli ossi di morto, sono dolci semplicissimi a base di albumi, zucchero, farina e nocciole (o noci, o mandorle! Dipende da chi li prepara) che si gustano nei forni e nelle pasticcerie di Volterra, come alla storica Pasticceria Migliorini in centro città. Più raro invece da trovare è il migliaccio, preparazione antichissima dalla consistenza di una frittatina sottile di farina, zucchero, anice, sambuca e brodo di zampuccio di maiale.

La ciliegia di Lari
Il borgo di Lari è famoso per le sue ciliegie, dolci e carnose, delle quali esistono 19 varietà coltivate, tra cui la Marchiana (la più antica), la Morella, la Papalina e la Gambolungo, che sono un simbolo del territorio. La storia delle ciliegie larigiane inizia nel Quattrocento, ma solo dal Settecento raggiunsero i mercati circostanti, diventando un prodotto simbolo della zon

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