Il padre del testimone chiave: «Pensavo che mio figlio frequentasse bravi ragazzi. Mi diceva “esco con il figlio di un tuo collega, con il figlio di un’avvocata” ed io ero tranquillo»
Thomas Christopher Luciani è stato ucciso con 25 pugnalate inflitte con un coltello da sub. I due assassini, secondo il quotidiano abruzzese Il Centro, avrebbero sputato sulla vittima agonizzante a terra e gli avrebbero perfino spento una sigaretta sul volto. Poi, una volta al mare per un bagno, non si sarebbero risparmiati macabre battute su come avevano ridotto il coetaneo. Sarà conferito oggi al medico legale l'incarico per l’autopsia.
«Mentre lo facevano sembrava che non ci stessero più con la testa». Le coltellate sono state inferte entrambi gli assassini: quindici da uno, dieci dall'altro. Uno dei due si sarebbe disfatto del coltello, «che aveva avvolto in un calzino sporco di sangue, lasciandolo dietro agli scogli», una volta in spiaggia. Il testimone ha anche assicurato di non avere fumato stupefacenti. «Mentre eravamo insieme non hanno fatto uso di sostanze stupefacenti.
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