«Pd, un partito da rifondare», Enrico Letta già sulla graticola
si era prefisso di tagliare. Ma se le tendenze dei primi exit poll fossero confermate, la sfida, per i dem, si chiuderebbe con due parole secche: game over.
Del resto, che Letta rimanga alla guida del Nazareno anche nel caso di un risultato molto al di sotto delle aspettative, come sarebbe il 18-19%, è un’ipotesi che nessuno tra i dem prende realmente in considerazione. «Sotto al 20 siamo in difficoltà. Sopra – ragionavano fonti dem a urne appena chiuse – si può ancora ragionare».
La risposta, almeno a sentire i commenti della minoranza ex renziana, sembra scontata. «Altro che congresso. Qui bisogna rifondare il partito», si lasciava andare a tarda sera un esponente di peso dell’area moderata. Ma sulla poltrona di Letta, da oggi, rischia di concentrarsi il fuoco incrociato. Animato, oltre che dalla minoranza di Base riformista, anche da quell’area che non ha mai fatto mistero di ritenere un errore lo stop al dialogo coi Cinquestelle.