«Non siamo riusciti a creare un budget per questo tour che non ci facesse perdere soldi, anche nel caso in cui tutto fosse andato bene» hanno scritto gli Animal Collective, annullando il loro tour europeo. Non sono i soli ad aver fatto questa scelta:
Gli Animal Collective, un gruppo statunitense che fa rock sperimentale molto popolare tra gli amanti del genere, avrebbero dovuto passare il mese di novembre a suonare in diverse città d’Europa. Il 10 ottobre, però, hanno annunciato che l’intero tour europeo è cancellato. In, la band ha spiegato che, nonostante ami tantissimo suonare dal vivo, al momento andare in tour non è economicamente sostenibile.
Tantissimi artisti avevano perciò annunciato grossi tour e, secondo Live Nation Entertainment, enorme multinazionale che gestisce la vendita di biglietti per spettacoli dal vivo a livello internazionale, soltanto nella prima metà di quest’anno sono stati venduti oltre 100 milioni di biglietti per concerti: più di tutti quelli venduti nel 2019 messi insieme.
«Troppi artisti sono in tournée allo stesso tempo, causando una carenza di quasi tutto, che si tratti di valvole per amplificatori per chitarra precedentemente fornite dalla Russia, furgoni o roadie », ha riassunto Ashley CarmanEffettivamente, una serie di circostanze esterne al mondo della musica, come il protrarsi della pandemia, le conseguenze di Brexit e l’invasione russa dell’Ucraina, hanno continuato a pesare sui costi d’organizzazione dei tour.
Nel caso di tour internazionali – ancora peggio se transcontinentali – la questione è più delicata, perché spesso sono necessarie spese extra per una stanza d’albergo in cui isolare chi si ammala ed è più difficile trovare qualcuno che sostituisca le persone positive.