Gli organizzatori: '100 mila in piazza'. Sono trascorsi sei mesi dall'inizio della guerra, ripartono i colloqui (ANSA)
A sei mesi dall'attacco di Hamas del 7 ottobre ai kibbutz nel sud di Israele e dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza, una tregua appare ancora difficile, così come un nuovo scambio di prigionieri. Nelle prossime ore riprenderanno al Cairo - anche su forte pressione del presidente americano Joe Biden - i contatti indiretti tra Israele e una delegazione di Hamas , guidata dal responsabile Khalil Al-Hayya, attraverso i mediatori dell'Egitto e del Qatar.
Il cadavere di Elad Katzir, 47 anni, è stato recuperato dall'Idf a Khan Yunis, vera e propria roccaforte di Hamas nel sud della Striscia di Gaza. L'uomo era stato rapito il 7 ottobre nel kibbutz di Nir Oz ed è stato"ucciso in cattività dalla Jihad islamica", ha detto il portavoce militare: l'8 gennaio scorso la stessa fazione palestinese aveva diffuso un video di lui ancora in vita.
Nelle prossime ore tutta l'attenzione sarà però calamitata dal Cairo per la nuova tornata di colloqui alla presenza del direttore della Cia William Burns, inviato dalla Casa Bianca, e quella, quasi certa, del capo del Mossad David Barnea. Nella serata di domenica - secondo i media - è previsto un vertice tra il capo della Cia, il primo ministro di Doha Muhammad al-Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamel.
La posizione di Hamas tuttavia resta immutata: per arrivare a un'intesa - ha fatto sapere la stessa fazione islamica su Telegram, confermando al tempo stesso la partenza della sua delegazione per il Cairo - vuole un"cessate il fuoco permanente, il ritiro dell'esercito da Gaza, il ritorno degli sfollati, la libertà di movimento e un serio accordo di scambio di prigionieri". Punti - soprattutto i primi - che però Israele ha già più volte respinto.
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