Quei giornalisti morti, crimini senza colpevoli

Oggi si celebra, per la decima volta, la «Giornata mondiale per mettere fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti», indetta dall’ONU

Le «Giornate mondiali» proclamate dalle Nazioni unite non servono a niente. Il loro scopo non è mai pratico, vogliono sensibilizzare, richiamare l’attenzione su temi come la salute, l’ambiente, i diritti umani. Altrimenti potremmo perderli di vista nella nebbia delle emergenze quotidiane. Come nel 2013 in memoria dell’omicidio di due giornalisti francesi nel Mali.

Anche se i numeri dei giornalisti uccisi nel mondo sono tornati ad aumentare, dopo i sanguinosi record di dieci anni fa l’incandescenza dei fronti di guerra riporta in primo piano cifre impressionanti: decine di reporter, fotografi e operatori tv hanno perso la vita in Ucraina.

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