'Il mago del Cremlino” è uno di quei libri che vanno letti e riletti alla luce della guerra in Ucraina. E’ un libro che spiega bene il potere assoluto dello Zar moderno, quel Vladimir Putin che sta sconvolgendo le nostre vite. Di Gennaro Migliore
Attraverso la notturna descrizione di Vadim Baranov, lo sguardo di da Empoli illumina gli anfratti del potere assoluto del capo del Cremlino. Il libro è nella rosa dei quattro finalisti del più prestigioso premio letterario franceseè uno di quei libri che vanno letti e riletti alla luce dei casi di cronaca che si sono avvicendati in questi mesi sulle prime pagine dei giornali.
Attraverso la notturna descrizione di Vadim Baranov, lo sguardo di da Empoli, che è entrato nella rosa dei quattro finalisti al Prix Goncourt, il più prestigioso premio letterario francese, illumina gli anfratti del potere assoluto dello Zar moderno, quel. La sua parabola descrive la fragilità delle democrazie, in particolare quella innestata in vitro da gaglioffi al seguito di un patetico simulacro di rivoluzionario quale fu Eltsin.
. Di chi si fida lo Zar? Solo del suo immenso cane. Immerso in questo perenne lockdown emotivo, lo Zar vede come unica via d’uscita quella di fare la guerra: ai suoi oppositori, a quelli che lo potrebbero diventare, ai nemici esterni, più o meno inventati. Il potere come malattia necessaria ma che può diventare letale, l’eco zarista e staliniano del “legibus solutus” come pratica permanente.