Professionisti del crimine hanno compiuto una rapina in una filiale Monte Paschi di Siena a Tor Tre Teste, rapinando un importo di oltre 100.000 euro. L'azione è avvenuta durante la mattinata, con i banditi che hanno puntato le pistole ai clienti e agli impiegati. I carabinieri sono in piena attività investigativa.
Professionisti del crimine, armati di pistole, si sono infiltrati tra i clienti della filiale Monte Paschi di Siena di via Prenestina, a Tor Tre Teste , per compiere una rapina dal maxi bottino: oltre 100.000 euro in contanti. I minuti successivi sono stati segnati da un clima di panico e terrore tra gli ostaggi che si sono visti puntare alla testa le armi da fuoco. L'azione è avvenuta durante la mattinata, verso le 10.
00, e i rapinatori hanno agito con semiautomatiche, con i volti coperti da caschi e passamontagna. Un testimone ha notato uno dei due criminali parlare con un piccolo dispositivo radio, con tanto di auricolare. Probabilmente un complice si trovava all'esterno a monitorare l'eventuale arrivo delle forze dell'ordine.Solitamente nelle banche non si trovano più grosse cifre di denaro: la liquidità viene utilizzata solo per le operazioni di cassa dei clienti. Quindi, i rapinatori potevano essere a conoscenza del fatto che la cassaforte del bancomat era stata riempita da poco. Per questo motivo, hanno portato via i 100.000 euro presenti nel bancomat in una sacca. L'ingresso della filiale non è dotato di un allarme che scanneri il pollice, ma, secondo alcune fonti, solo i dipendenti sono in grado di far scattare la porta d'apertura. I due malviventi sono arrivati alla porta come normali clienti, camuffati con dei cappelli, per questo è scattata la serratura e sono potuti entrare. Ma dopo pochi secondi hanno calzato subito i passamontagna. Si sono confusi tra i clienti ed hanno subito puntato le pistole contro il direttore e ad altri dipendenti. I clienti li hanno costretti a stringersi in un angolo. Poi, hanno obbligato un bancario ad aprire la cassaforte del bancomat. In pochi attimi si sono dileguati nel nulla, alcuni testimoni li avrebbero visti allontanarsi in sella ad uno scooter. Ma questo scenario non esclude l'esistenza di un complice che potrebbe essere fuggito a piedi.Subito è scattato l'allarme al 112. Pochi minuti e sul posto, a sirene spiegate, sono arrivate parecchie pattuglie dei carabinieri. I militari hanno chiesto alle persone presenti di descrivere i banditi: vestiti, movimenti particolari, accento o qualsiasi altro dettaglio utile. Poi, hanno fornito via radio le ricerche con le descrizioni somatiche. Sono scattati dei posti di blocco sulla via Prenestina e sulle altre consolari vicine. Per ora i rapinatori sono riusciti a far perdere le tracce. «Al momento del colpo mi trovavo in banca per cambiare un assegno - ha detto ancora impaurita una signora agli investigatori -. Ho creduto di morire. Quei due avevano le pistole ed erano determinati. Ci hanno gridato che se non li avessimo assecondati ci avrebbero sparato. La rapina mi sembrava non dovesse finire mai dalla paura che avevo. È stato terribile, in quegli attimi poteva accadere di tutto per fortuna nessuno ha reagito perché erano agitati». I carabinieri hanno inviato anche la Scientifica dell'Arma che ha fatto un lungo sopralluogo all'interno della banca per trovare eventuali tracce lasciate dai rapinatori e acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza. Una pista che non viene trascurata è quella di pochi giorni fa quando si registrò una rapina molto violenta nella farmacia a piazza Istria, quartiere Trieste. Anche in quell'occasione agirono due banditi armati di pistole. Uno sparò un colpo sul soffitto. Fu fatto del male ad un farmacista che, per difendere il suo zaino, fu colpito alla testa con il calcio di una pistola. I banditi dimostrarono di essere dei violenti: potrebbero essere loro gli autori del colpo alla banca di ieri. Marco De Risi © RIPRODUZIONE RISERVAT
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