L'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Roma denuncia ripetute situazioni di discriminazione e disagio nei confronti delle persone non vedenti che utilizzano il trasporto pubblico. Dopo segnalazioni di rifiuti di corse, difficoltà nell'utilizzo del servizio e problemi legati al cane guida, l'Uici si rivolge direttamente al Comune di Roma per chiedere una maggiore sensibilità e rispetto verso le categorie fragili.
C’è chi è stato respinto. Altri hanno dovuto sentire delle lamentele mentre, altri ancora, hanno dovuto pagare un extra. C’è chi riesce a rendere ancora più complessa la vita di chi ha un’handicap. Per questo, dopo le tante segnalazioni ricevute, l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Roma si è rivolta direttamente al Comune per denunciare quello che accade su taxi ed ncc della città.
. Inizialmente il Comune voleva mettere a bando 850 licenze ordinarie e 150 licenze per il trasporto di persone con mobilità ridotto. L’Art ha chiesto un potenziamento del servizio per l’utenza fragile e così, alla fine, le licenze a bando sono diventate 200. Peccato che sulle 4274 domande arrivate solo il 2,5% siano state presentate per il trasporto disabili.
Non solo. L’autorità ha chiesto di organizzare meglio i turni dei tassisti: “la corretta organizzazione dei turni – scriveva - e la verifica del rispetto degli stessi costituiscono attività rilevanti affinché l’ampliamento del contingente produca gli effetti auspicati di un miglior soddisfacimento della domanda”.
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