Il G7 Salute di Ancona ha visto un dibattito sull'uso del glifosato, erbicida classificato come potenzialmente cancerogeno dall'Iarc ma ritenuto sicuro da enti regolatori internazionali come Efsa e EPA se utilizzato nelle giuste dosi. Gli esperti hanno sottolineato l'importanza di una corretta informazione e protezione del consumatore.
di queste sostanze si è discusso in questi giorni all'interno del G7 Salute di Ancona, durante la tavola rotonda 'Sicurezza alimentare' organizzata dalla Società italiana di tossicologia . L'evento, parte del calendario di 'Extra G7 Salute ', è stato moderato dal presidente nazionale di Sitox, Orazio Cantoni, e ha visto la partecipazione di illustri esperti del settore.
. Contrariamente alle preoccupazioni sollevate da alcune agenzie - riporta una nota - come l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro , che lo hanno classificato come potenzialmente cancerogeno, diversi enti regolatori internazionali, come l'Efsa e l'Epa negli Stati Uniti, hanno ribadito che il glifosato non rappresenta un rischio significativo per la salute umana, se utilizzato nelle giuste dosi.
"Le dosi autorizzate sono frutto di un'attenta valutazione scientifica, volta a limitare al massimo l'esposizione della popolazione. Come accade per altre sostanze - ha spiegato Corrado Galli, past president Sitox - è la dose che determina la tossicità: livelli troppo alti potrebbero essere pericolosi, ma alle dosi comunemente utilizzate in agricoltura il glifosato non presenta rischi significativi per la salute.
. Carlo A. Locatelli, direttore del Centro antiveleni Irccs Maugeri Pavia e membro Sitox, ha sottolineato come il centro riceva 105mila richieste di consulenza all'anno, pari a circa 200 al giorno."Quello dei- ha evidenziato - è l'esempio 'stagionale' perfetto per far capire come riusciamo ad intossicarci senza bisogno di acquistare alimenti contaminati al supermercato.
Tra i relatori della giornata il Capitano Alfredo Russo, Comandante del nucleo Nas di Ancona; Andrea Terron, Senior scientific officer di Efsa, e Antonio Iaderosa, Capo Compartimento Centro Repressioni e Frodi Marche/Emilia-Romagna, con un focus su come proteggere il mercato alimentare dalle frodi e garantire la sicurezza dei consumatori, dimostrando ancora una volta l'importanza di un approccio scientifico rigoroso per la tutela della salute pubblica.
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