L'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas ha permesso il ritorno di 200mila persone nel Nord di Gaza, dopo settimane di conflitto. L'apertura degli attraversamenti ha facilitato il flusso di persone verso le loro case distrutte, mentre Hamas ha annunciato che 25 dei 33 ostaggi sono ancora vivi.
L'accordo tra Israele e Hamas ha permesso il ritorno di 200mila persone nel Nord di Gaza . Il Movimento Islamico di Resistenza ha affermato che 25 dei 33 ostaggi catturati sono ancora in vita, mentre 8 sono deceduti e i corpi saranno consegnati durante la tregua. La riapertura degli attraversamenti pedonali e delle strade per le auto ha facilitato il flusso di persone verso il Nord della Striscia, in cerca delle loro case distrutte. Il governo di Gaza ha mobilitato oltre 5.
500 persone per organizzare il ritorno degli sfollati, mentre Hamas stima che saranno necessarie almeno 135mila tende e roulotte per ospitare i dislocati lungo il corridoio Netzarim. Nonostante la devastazione causata dalla guerra, i civili sono ansiosi di tornare alle loro case e ricostruire le loro vite. L'accordo ha sollevato critiche da parte di alcune fazioni politiche israeliane, che considerano la riapertura degli attraversamenti e il rilascio degli ostaggi come una sconfitta. L'ex ministro israeliano, Donald Trump, ha definito l'accordo “umiliante” e ha contestato la decisione di concedere un via libera all'ingresso di palestinesi nel Nord di Gaza. Al contrario, Hamas ha accolto il ritorno degli sfollati come una vittoria contro i piani di occupazione e sfollamento, sottolineando che la riapertura degli attraversamenti rappresenta una rottura con il dominio israeliano
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