La notizia del ritorno in Italia di Cecilia Sala ha portato un sollievo negli ambienti giudiziari milanesi. Il caso di Mohammad Abedini, l'iraniano in carcere in Italia dal 16 dicembre, era legato al suo destino. Il timore era che il rifiuto di liberazione di Abedini influenzasse negativamente i tentativi diplomatici per il rientro di Sala. Ora, con il ritorno di Sala, la situazione si sdrammatizza, anche se l'udienza del 15 gennaio per la possibile concessione di domiciliari ad Abedini resta comunque in programma.
Un grande, profondo sospiro di sollievo. Così viene vissuta negli ambienti giudiziari milanesi la notizia del ritorno in Italia di Cecilia Sala annunciato ieri mattina dalla premier.
Adesso, a Palazzo di giustizia, lo scenario cambia bruscamente. Il «caso Abedini» si sdrammatizza. Resta fissata per il 15 gennaio l'udienza in cui la Corte d'appello dovrà esaminare la richiesta di arresti domiciliari avanzata dal difensore dell'iraniano, e resta fermo il parere negativo della Procura generale.
I percorsi per disinnescare definitivamente la mina giudiziaria sono essenzialmente due. Dato per scontato, come conferma più di una fonte, che della sorte di Abedine si è parlato sia nelle trattative con il governo di Teheran sia con, ormai è assai improbabile che l'uomo venga consegnato agli Stati Uniti, ed è altrettanto improbabile che rimanga detenuto in un carcere italiano.
Ma è anche possibile che il governo americano non prenda una posizione formale, ma si limiti a accettare senza protestare la decisione italiana. Il presidente uscente, da oggi a domenica a Roma, non si troverebbe a dover avallare con un atto ufficiale la trattativa fatta dal suo successore Donald Trump.
Nordio potrebbe comunicare alla magistratura milanese la sua decisione, e in base al codice di procedura penale l'iraniano anche in quel caso tornerebbe istantaneamente libero . E ci sono i tempi tecnici perché questo avvenga prima sia dell'insediamento di Trump il 20 gennaio sia prima dell'udienza della Corte d'appello fissata per mercoledì prossimo.
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