Il litorale romano si prepara a nuove sfide. Dopo anni di controversie e proroghe, il TAR ha accolto le istanze di nuovi operatori per la gestione degli stabilimenti balneari. Il bando vinto nel 2020 da Virginia Raggi finalmente si concretizza, ma solo per un anno.
La stagione estiva è lontana, ma il litorale romano sta già creando problemi all'amministrazione comunale. Non ci sono solo le conseguenze delle mareggiate da affrontare. Il comune è chiamato a dare risposta a recenti sentenze del Tar che hanno rimesso in pista operatori economici pronti a subentrare agli storici concessionari.
Alla fine del 2025, i giudici del tribunale amministrativo del Lazio hanno accolto le istanze presentate da alcune realtà che, nel 2020, avevano partecipato e vinto un bando. Era la gara che la sindaca Raggi aveva voluto indire per riassegnare gli stabilimenti balneari di Roma. L'allora amministrazione pentastellata, con l'intenzione di trovare nuovi concessionari, nelle more dell'attuazione del Piano di utilizzo degli arenili. Il bando, probabilmente per la breve durata delle assegnazioni, aveva raccolto una risposta inferiore alle attese: 13 stabilimenti e 2 chioschi infatti non avevano ricevuto alcuna offerta. Quel bando è stato sospeso dall'amministrazione municipale di centrosinistra che ha proceduto a prorogare gli storici concessionari fino all'estate del 2023. Una sentenza del Consiglio di Stato, nell'inverno dello stesso anno, ha però riconosciuto la legittima aspirazione di uno dei vincitori della gara, di subentrare nella gestione dello stabilimento per cui si era candidato: il V-Lounge. A quella sentenza si sono agganciati i successivi ricorsi di altri operatori che, a partire dalla fine di novembre del 2024, hanno ottenuto ragione dai giudici del Tar. «Ci vuole un po’ di tempo (e tanta pazienza) ma, alla fine, i risultati arrivano», ha dichiarato la consigliera comunale Virginia Raggi. In un lungo post pubblicato sui propri canali social, l’ex sindaca ha ricordato la sua «battaglia sulle concessioni balneari per restituire il mare ed il lungomare di Ostia ai cittadini» e per «restituire qualità e dignità ad un lungomare che». La decisione dell’amministrazione di centrosinistra di tenere i vecchi concessionari è stata confermata anche nell'estate del 2024. In quest’ultimo caso, poiché il Consiglio di Stato aveva nei fatti contestato il meccanismo delle proroghe, il comune ha provveduto a fare un’assegnazione diretta a molti stabilimenti ( «Nel 2024, l’amministrazione Gualtieri ha nuovamente optato per l’affidamento diretto ancora ai vecchi gestori e con la solita promessa di un nuovo bando mai arrivato», ha sottolineato Raggi, ricordando che Ora – ha concluso l’ex sindaca - l’amministrazione deve intervenire per applicare il mio bando, e noi vigiliamo». A distanza di 5 anni dal bando di Raggi, nuovi operatori potranno subentrare ai soliti concessionari. Ma solo per un anno, prorogabile fino a quando non verrà approvato il Pua. E comunque non oltre il settembre 2027: data a partire dalla quale, il governo, ha deciso che dovranno essere fatte nuove gare per la gestione degli stabilimenti balneari. Non solo a Roma
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