È una testimonianza rara di mulino ad acqua, una tecnica millenaria oggi in disuso.
È una testimonianza rara di mulino ad acqua, una tecnica millenaria oggi in disuso. Legato a un territorio intessuto di una storia antica, fatta di lavoro e fatica, fa da sfondo ad un racconto di Beppe Fenoglio. Il mulino di San Benedetto Belbo appartiene a privati e da tempo è in stato di abbandono. In tanti ne hanno chiesto il recupero, soprattutto in questo periodo in vista del centenario dalla nascita dello scrittore-partigiano albese.
Ora anche i rappresentanti di Italia Nostra, sezione di Alba, Langhe e Roero, si appellano ai proprietari e alle istituzioni affinché intervengano nella valorizzazione dell’antico mulino. «Già nel 2013 avevamo segnalato le condizioni preoccupanti in cui versa la struttura – dice il presidente, Roberto Giretti -. Purtroppo non sono stati presi provvedimenti.
«Nel 2022 – aggiunge Giretti - verrà celebrato, in vario modo e con diverse manifestazioni ufficiali, il centenario dalla nascita del celebre scrittore albese: anche Italia Nostra vorrebbe partecipare. Lo scorso novembre abbiamo concluso il progetto di una mostra di foto e documenti, presentato al Centro studi Beppe Fenoglio, al Comune di Alba e alla Banca d’Alba.
Un impegno ribadito oggi dal primo cittadino del paese, Emilio Porro, che si è detto pronto a riunire un gruppo di volontari per tagliare l’erba e i rami che ostruiscono i passaggi.