Il Cremlino definisce l'accordo «un passo verso il dialogo». L'amministrazione Trump rilascia Alexander Vinnik, un cybercriminale russo condannato in Francia, in cambio di Marc Fogel, un insegnante americano detenuto in Russia per possesso di cannabis.
Nel riavvio delle relazioni tra Russia e Stati Uniti dopo il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump , tra guerra in Ucraina e sanzioni, si è portato avanti un importante scambio di detenuti . Non una svolta, ma «Un passo verso il dialogo», lo ha definito il Cremlino. Mentre a est torna libero l'insegnante americano Marc Fogel , l'amministrazione Trump starebbe rilasciando, già oggi mercoledì 12 febbraio, Alexander Vinnik , un cybercriminale russo. Uno scambio che il presidente ha definito «equo».
La notizia arriva dal New York Times, che ha parlato con alcuni ufficiali in via anonima. Nato nel 1979 a Kurgan, una importante città russa al confine con il Kazakistan, Alexander Vinnik è un esperto informatico che ha fondato, nel 2011, insieme a Aleksandr Bilyuchenko, la BTC-E, una piattaforma di trading di criptovalute che serviva principalmente il mercato russo. I server erano però collocati negli Stati Uniti. Nel 2015 gestiva circa il 3 per cento dell'intero volume di scambio di bitcoin. Nel 2017 Vinnik viene arrestato in Grecia, su richiesta americana. L'accusa è quella di aver supervisionato un'operazione di riciclo di denaro attraverso la piattaforma: si parla di 4 miliardi di dollari. E non solo: secondo i procuratori Vinnik, con questi scambi di criptovalute sul mercato nero, agevolava anche attacchi ransomware e furti di identità. BTC-E viene chiusa, i server sequestrati. Il russo nega tutto, ma intanto nuove accuse - di frode - arrivano anche dalla Francia. Seguono diverse richieste di estradizione, da Washington, da Mosca e da Parigi. Proprio a Parigi viene consegnato nel 2020, dove viene condannato a cinque anni di carcere. Poi, nel 2024, arriva nelle prigioni americane. Qui, lo scorso maggio, confessa e si dichiara colpevole di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro. L'amministrazione Trump lo considera un «criminale non violento» e - rivela il New York Times - nello scambio rinuncerà a decine di milioni di dollari in beni». Sta di fatto che la sua liberazione è il prezzo da pagare per permettere a Marc Fogel di uscire dalle prigioni russe, dopo tre anni di detenzione. La condanna, nel giugno 2022, è di 14 anni per «contrabbando di droga su larga scala». L'insegnante, che ha lavorato nella scuola anglo-americana di Mosca per dieci anni, stava viaggiando con della cannabis. Il suo avvocato ha dichiarato che ne faceva uso per alleviare il mal di schiena
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